L’anno in dialogo dell’Orchestra Multietnica di Arezzo

La storica formazione aretina racconta i tanti progetti portati all’interno degli Istituti del territorio aretino e non solo

Un anno scolastico per raccontare un dialogo lungo diciassette anni senza mai interrompere il fruttuoso incontro, in musica, tra culture ed esperienze. È il lungo cammino dell’Orchestra Multietnica di Arezzo che si avvicina all’estate dopo aver rivolto i nove mesi tra autunno, inverno e primavera nella dedica al racconto di sé e del proprio viaggio presso numerose Scuole Primarie del territorio, attraverso lezioni concerto e laboratori.

«Chiudiamo un anno straordinario – ha commentato il Presidente dell’OMA Luca Roccia Baldini – che ci ha permesso di incontrare tanti studenti di innumerevoli paesi insieme ai loro preziosi docenti. Tra loro, ne siamo certi, abbiamo conosciuto anche chi saluteremo tra qualche anno come uno dei nostri musicisti, come spesso ci è capitato. Anche adesso abbiamo nel nostro organico, e partecipa da docente speciale alle nostre lezioni concerto, chi un tempo ci ha incontrato proprio tra i banchi di scuola, portando agli studenti di oggi la sua esperienza di musicista ma soprattutto di cittadino del mondo».

Numeri importanti, dunque, che raccontano un immenso lavoro sul territorio, valorizzando l’esperienza di ogni singolo studente insieme alla necessità del racconto di sé, dell’ascolto, del dialogo, dell’inclusione. Il tutto in un contesto speciale, come quello della scuola primaria, dove il reale e il quotidiano passano ancora dal corpo, dal gesto, dalla voce e dall’incontro, dal gioco e dall’abbraccio, in attesa che l’adolescenza conduca a quell’immersione nelle relazioni virtuali favorite dall’onnipresente telefono. Contesto prezioso per favorire un incontro a cui l’OMA non si sottrae portando la sua musica nelle scuole, creando momenti di grande impatto emotivo ed educativo per i giovani partecipanti con l’opportunità di scoprire strumenti musicali provenienti da diverse culture, imparare melodie tradizionali e, soprattutto, sperimentare l’importanza dell’immaginare ponti anziché barriere e del lavorare insieme anche grazie alle differenze.

Quasi 1.700 sono dunque gli studenti che hanno preso parte ai laboratori e alle lezioni concerto dell’Orchestra Multietnica di Arezzo nell’anno scolastico appena concluso. Con un grazie ai tanti Istituti che hanno aderito al progetto: l’Istituto Comprensivo “G. Vasari” con la Scuole Primarie “U. Nofri” di Castiglion Fibocchi e “Monte Bianco” di Arezzo; l’Istituto Omnicomprensivo “G. Marcelli” di Foiano della Chiana con le Scuole Primarie “V. Fossombroni” e “G. Galilei”; l’I.C. “F. Severi” con le Scuole Primarie “A. Tavanti” di Policiano e “A. Curina” di Arezzo; l’I.C. “IV Novembre” con le Scuole Primarie “Masaccio” e “Sante Tani” e con gli studenti della Scuola Secondaria Inferiore; la Scuola Materna “S. M. Bianchini”, la Scuola dell’Infanzia “S. Antonio” e l’Asilo Nido “M. Cesti” di Arezzo; l’I.C. “G. Papini” di Castelnuovo Berardenga con gli studenti della Scuola Secondaria Inferiore; l’I.C. di Poppi; l’I.C. “A. Cesalpino” di Arezzo con gli studenti dei Plessi della Scuola Primaria e Secondaria Inferiore ad indirizzo musicale; il Liceo Classico Musicale “F. Petrarca” di Arezzo. Con un grazie ai tanti partner dei progetti: Comune di Arezzo – Assessorato Immigrazione, Integrazione e Pari Opportunità per il progetto “Sarabanda”, Officine della Cultura, Oxfam Italia per il progetto “Comuni Talenti” e infine Campo Base, giovane Cooperativa Sociale dedicata ad attività formative e di sostegno soprattutto nei confronti dei giovani. Con un grazie, infine, a chi tra i musicisti dell’OMA ha curato i laboratori: Mariel Tahiraj, Natalia Marcalain, Daniel Boeke, Gianni Micheli ed Enrico Fink.

Proseguire su questa strada è l’impegno di oggi dell’Orchestra Multietnica di Arezzo come suggerito da Baldini: «La nostra promessa è quella di continuare a promuovere i valori dell’inclusione e del dialogo interculturale attraverso la musica ed è per questo che invito i lettori al prossimo appuntamento in città con l’OMA, ovvero “Il carnevale degli insetti” di Stefano Benni, un melogo che fa pensare col sorriso e che ci sta vedendo collaborare con Amanda Sandrelli e Paolo Giovannucci. Ad Arezzo lo rappresenteremo presso la Fortezza Medicea domenica 21 luglio alle ore 21:00 nell’ambito di Smart Festival in collaborazione con Fondazione Guido d’Arezzo e gli eventi dell’Estate in Fortezza. Vi aspettiamo!».

Ufficio Stampa Officine della Cultura

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