Il loro stipendio è fermo da 12 anni: nessun aumento. Il contratto è datato 2012. Per gli iscritti alla Fp Cgil che non lo firmò – giudicandolo peggiorativo del precedente – la data di riferimento è addirittura il 2008. “Gli oltre 200 dipendenti dell’Istituto di Agazzi – sottolinea Gianmaria Acciai, segretario provinciale Fp – hanno anche il problema della nuova organizzazione che l’Istituto intende darsi e che i lavoratori non condividono”.
Doppio problema, doppia mobilitazione. Alle 10.30 di domani mattina, 4 giugno, i dipendenti saranno di fronte alla Prefettura e una delegazione sindacale di Cgil e Cisl illustrerà a Maddalena de Luca la situazione e i problemi dei lavoratori.
“La vicenda del contratto di categoria – sottolinea Acciai – ha ormai connotazioni assurde. Non solo non si riesce ad arrivare al rinnovo ma le parti datoriali non rispettano nemmeno un’intesa “ponte” che avrebbe dovuto unificare i due contratti nazionali che interessano la categoria. L’impegno è stato concordato a gennaio e avrebbe dovuto raggiungere il risultato a giugno. Mancano pochi giorni, tutto è fermo e non abbiamo notizie”.
Contratti e stipendi bloccati da 12 anni sono già un bel problema che diventa insostenibile se – come nel caso di Agazzi – si aggiungono le difficoltà specifiche della struttura. “L’Istituto di Agazzi – conclude Acciai – ha annunciato, in ritardo rispetto a quanto dovuto, modifiche organizzative e di orario di lavoro. Non ne comprendiamo la ragione perché il modello attuale, in funzione da molti anni, era – a nostro parere – funzionante sia per i lavoratori che per gli utenti dei servizi. Inoltre, ed è questo il dato che ci preoccupa di più, l’organico è ormai sottodimensionato rispetto alle necessità, qualitative e quantitative, dei servizi offerti”.