La Funzione Pubblica Cgil della Toscana ha proclamato lo sciopero generale per l’8 marzo per consentire la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tutte le iniziative che saranno organizzate in questa giornata.
“La nostra categoria – ricorda Gabriella Petteruti della Segreteria provinciale – rappresenta un mondo del lavoro ampiamente femminile. Le nostre iscritte sfiorano il 70%. In sanità aretina le donne costituiscono il 78% del comparto ma anche le cooperative sociali sono costituite prevalentemente da donne. Vogliamo testimoniare che siamo vicini alle istanze delle donne. Lo sciopero vuol essere una protesta contro tutte le diseguaglianze e le ingiustizie che colpiscono le fasce più deboli ed emarginate”
La protesta è contro tutte le forme di violenza, non solo quella contro le donne.
“Nel nostro paese – ricorda la Fp Cgil – ci sono ancora molti ostacoli, dovuti a una cultura caratterizzata da profondi stereotipi sessisti e diseguaglianze tra i generi. Vogliamo reagire e dare un segnale di dissenso e resistenza, proprio a partire dai servizi pubblici. Infatti, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici sono parte offesa nella riduzione del perimetro dello stato sociale: dove diminuiscono i servizi pubblici aumentano le disuguaglianze di genere e di classe, aumenta il razzismo, l’abilismo, l’ageismo, quali forme di marginalizzazione e iniquità”.