di Eleonora Francini
Come un fulmine a ciel sereno, riaffiora quella parola che per mesi ha riecheggiato nelle nostre case. Il lockdown, una parola di cui molti, probabilmente, non conoscevano neppure il significato almeno fino a marzo 2020, per poi diventare piano piano parte integrante della nostra quotidianitร . Ad un tratto, come dโincanto, sembrava scomparsa grazie alla fiducia riposta nelle vaccinazioni, ma ora dโimprovviso รจ tornata alla ribalta. Perchรฉ?
Dal 6 dicembre 2021 entrerร in vigore il super green pass, il certificato verde che verrร rilasciato soltanto a chi รจ vaccinato e chi รจ guarito dal Covid e che resterร in auge fino al 15 gennaio 2022, anche se la data potrร essere rivista a seconda dei contagi. Va innalzandosi, dunque, una barriera sempre piรน invalicabile tra vaccinati e non vaccinati, con questi ultimi che non potranno entrare in bar e ristoranti al chiuso, palestre, impianti sportivi, spettacoli, feste, discoteche e cerimonie pubbliche. Potranno, invece, entrare in albergo e negli spogliatoi per fare attivitร sportiva solo se hanno il Green pass base, cioรจ quello che viene rilasciato anche con il tampone negativo.
Per non tornare indietro, dunque, si รจ fatto un passo in piรน. Ma chi si assicurerร che tutto vada per il meglio? Quando il decreto รจ stato approvato allโunanimitร dal Consiglio dei ministri, subito รจ iniziata a circolare quella strana percezione che non si siano fatti abbastanza i conti con l’oste. In breve, l’applicazione del nuovo modello prevede pur sempre delle novitร non cosรฌ facilmente calabili nella realtร di tutti i giorni, con risvolti che potrebbero rivelarsi particolarmente negativi sempre per certe categorie. Prendiamo i ristoratori, ad esempio. Con il super green pass viene tolta loro quella percentuale di clientela che stava scendendo al compromesso del tampone, con le attivitร che rischiano di trovarsi nuovamente penalizzate e incapaci di lavorare โper davveroโ, mentre i costi di gestione corrono alla velocitร della luce.
Al di lร di fazioni e malcontenti vari, รจ fondamentale ricordare che qualunque scelta politica che si vorrร assumere venga supportata dal parere di esperti, pur nella consapevolezza che non si tratta di veritร assolute, poichรฉ anche la scienza medesima non รจ piรน in grado di fornire risposte esatte. Inoltre, non ci scandalizzano divieti e sanzioni, dopo i due anni che ci siamo lasciati alle spalle, se questi sono indispensabili per non tornare lร da dove veniamo. Lasciano perplessi, invece, delle imposizioni prettamente utilitaristiche che, nuovamente, non tengono conto delle possibili conseguenze. Eโ vero che non รจ facile prevedere lโevolversi delle situazioni, ma al contempo รจ fondamentale valutarle da ogni possibile angolazione. Specie se nelle mani si ha il presente e il futuro di tante persone.