Sars Cov-2: Il mondo riapre e l’Italia chiude. Siamo solo noi!

di Stefano Pezzola

Siamo solo noi che non abbiamo più rispetto per niente neanche per la mente, siamo solo noi” canta il Blasco nazionale.

E’ proprio vero!

Siamo solo noi.

Il mondo riapre e l’Italia chiude.

Una drammatica e triste realtà sotto i nostri occhi.

Siamo il laboratorio vaccinale e di controllo sociale del mondo.

Dopo la Danimarca, la Finlandia, la Gran Bretagna, la Svezia, anche la Svizzera, Israele e l’Austria eliminano le misure anti Covid.

In Svizzera ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni sono di nuovo accessibili senza mascherina e green pass.

Abrogata anche la raccomandazione dello smart working.

Con la scomparsa della maggior parte delle restrizioni, la società elvetica torna ad un nuovo equilibrio.

Una nuova normalità che non fa paura nel segno più libertà significa anche più responsabilità.

Rimangono prudenzialmente l’obbligo di indossare le mascherine sui trasporti pubblici e nei centri sanitari, e l’isolamento per almeno cinque giorni delle persone che risultano positive al Covid-19.

L’Austria invece consentirà anche ai viaggiatori non vaccinati ma in possesso di tampone negativo, di entrare nel Paese.

Si applicherà la regola 3-G (vaccinato, guarito o sottoposto a tampone), ad eccezione degli arrivi da Paesi in cui si stanno diffondendo varianti di coronavirus.

La regola del 3G verrà revocata anche per i cittadini austriaci e non sarà necessario presentare il lasciapassare per entrare nei luoghi pubblici.

Addio all’uso obbligatorio della mascherina in tutto il Paese, anche all’interno, ad eccezione di ospedali, case di cura, trasporti pubblici, negozi alimentari, uffici postali e bancari.

Siamo solo noi!

Ormai tutte le nazioni europee ma non solo stanno tornando alla normalità, favorendo in tal modo la ripresa economica e la tutela dei diritti fondamentali dei propri cittadini.

In Italia invece – in modo quasi plebiscitario in Parlamento – si continuano a confermare restrizioni incostituzionali e che hanno pesanti ricadute sull’economia, sulle libertà personali e sulla socialità.

Il green pass nel nostro paese invece che frenare l’epidemia l’ha addirittura favorita.

Davanti al mondo intero che apre e con forza e decisione abolisce misure che si sono dimostrate del tutto inadeguate se non pericolose, siamo solo noi ad affermare che eliminare il green pass sarebbe come dare un “condono fiscale ai non vaccinati”: a dirla tutta lo afferma l’esimio prof. Massimo Galli che continua ad esternare in televisione amenità e idiozia varie.

Ferite profonde, lacerazioni nella carne dell’organismo sociale, anche qualora questa follia finisse che non si rimargineranno dall’oggi al domani.

Un paese che obbliga i cittadini ad avere una infame marchio verde per andare dal parrucchiere, dal barbiere, nei centri estetici è un Paese morto.

Un paese che impone ad un ragazzo di 12 anni di non salire su un autobus se i genitori non hanno scelto per lui il vaccino e che non può fare sport all’aperto, è un paese morto.

Siamo dentro una spirale che lascia sconcertati e che – ovviamente – nulla ha a che vedere con il tema vaccinale, come dimostra il fatto che il nostro Paese ha uno dei tassi più alti di vaccinazione al mondo, e di contagi.

Siamo sono noi che non abbiamo più niente da dire dobbiamo solo vomitare, siamo solo noi che non vi stiamo neanche più ad ascoltare”.

Un Paese che ha obbligato ed obbliga tutt’oggi i lavoratori a mostrare il green pass per accedere al proprio posto di lavoro!

© Riproduzione riservata

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