ALBERTO FORTIS mi ha mandato questo brano…

● Con Alberto Fortis ho una Celeste Intesa di Amorosi Sensi, di foscoliana memoria, sin dai dai tempi che ero a raccattarmi i pezzi dentro l’ospedale.

Feci un live dall’ospedale sedendo su di una Sedia di Lillà che avevo in camera,
proprio quel colore,
parlando di quella sua canzone e di come in quei giorni mi scorreva dentro.
Lui la vide in FB ed intervenne sul mio post.
Furono le due dita del Giudizio Universale della Cappella Sistina che inaspettatamente si toccano.
Pensi ad un cantante, e lui ti scrive. Magico.
● Poi abbiamo passato una serata insieme a cena a San Gimignano.
Siamo due bambini Ultra sessantenni, io anche di più, che mantengono intatto lo spirito Bambino della Curiosità e del Sorriso, della Visuale Improbabile, del Vedere Altro dove altri non Vedono, del Giocare sulla situazione, del Sentire i Grandi Problemi che ci Circondano.
Lui è stato sempre impegnato e sensibile ad iniziative sociali.
● Ed ora mi ha piombato questo video nel mio WhatsApp.
● Il brano è la
VITA CH’È VITA del 1990,
ma a quei tempi la eseguiva con un ritmo più vibrante.
● Ora l’ha rallentata,
e le parole, che non si percepivano nella loro importanza nella versione originale,
ora arrivano goccia a goccia nello Spirito.
Rallentato, e col minimalista piano in accompagnamento, è straordinariamente calzante ai giorni attuali.
Giorni di Guerra, Giorni di Riflessione di Dove sia la Luce, di alzarsi e decidere Quale Direzione.

Grazie Alberto.

Sincerly Yours
Piero ROSSI

Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
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VITA CH’È VITA, Alberto Fortis

© Riproduzione riservata

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