Guido Crosetto spara a zero su Lilli Gruber

di Stefano Pezzola

Con un tweet fulminante Guido Cosetto ha detto in faccia a Lilli Gruber quello che pensa della giornalista televisiva conduttrice di Otto e Mezzo su La7.
L’ex parlamentare, oggi per sua decisione ai margini della vita politica, si scatena con Lilli Gruber guardando la puntata di Otto e mezzo, condotto dalla giornalista ancora da casa , vista la positività al Covid-19 ormai da due settimane.

Collegati con lo studio ci sono Beppe Severgnini, Andrea Scanzi e la filosofa Rosi Braidotti.
Meloni? Stare all’opposizione paga”, dichiara sarcasticamente Beppe Severgnini del Corriere della Sera.
“Le immagini in Spagna non possono essere accettate. Urli di meno, sembrava un comizio fascista”, aggiunge l’aretino Andrea Scanzi, facendo riferimento al recente comizio della Meloni in Spagna, ospite del raduno del partito sovranista iberico Vox.
“Come tono ricalca la rabbia micidiale di Putin e Kirill. Pure loro rivendicano i valori sacri di Dio, patria e famiglia” sentenzia Rosi Braidotti, professoressa di filosofia all’Università di Utrecht.
Tutti e tre danno giudizi durissimi su Giorgia Meloni, spalleggiati dalla Gruber.

Chi è Lilli Gruber?
Lilli Gruber nasce il 19 aprile 1957 a Bolzano.
Il suo nome di battesimo è Dietlinde, che in tedesco significa “colei che guida il popolo”.
Negli anni ’80 approda in Rai nella sede locale, per poi passare al Tg2.
La grande svolta arriva nel 1990, quando diventa il volto dell’edizione serale del Tg1.
Nel 2004 la sua carriera giornalistica subisce uno stop, perchè viene eletta nelle file del Partito Democratico al Parlamento Europeo.
Lascia però Bruxelles sei mesi prima per tornare alla propria attività.
Quattro anni dopo diventa conduttrice di Otto e Mezzo su La7.
Tre italiani sono stati invitati quest’anno alla riunione del gruppo Bilderberg, svoltasi a Montreux in Svizzera dal 30 maggio al 2 giugno. Accanto a Lilli Gruber, la conduttrice televisiva de La7 ormai ospite fissa del Bildelberg, è stato invitato un altro giornalista, Stefano Feltri e Matteo Renzi” scrive Manlio Dinucci nel Manifesto il 4 giugno 2019.
Il gruppo Bilderberg, costituitosi nel 1954 formalmente per iniziativa di «eminenti cittadini» statunitensi ed europei, fu in realtà creato dalla Cia e dal servizio segreto britannico MI6 per sostenere la Nato contro l’Urss.

Dopo la guerra fredda, ha mantenuto lo stesso ruolo a sostegno della strategia Usa/Nato.
Alle sue riunioni vengono invitati ogni anno, quasi esclusivamente da Europa occidentale e Stati uniti, circa 130 esponenti del mondo politico, economico e militare, dei grandi media e dei servizi segreti, che formalmente partecipano a titolo personale.
Essi si riuniscono a porte chiuse, ogni anno in un paese diverso, in hotel di lusso blindati da ferrei sistemi militari di sicurezza.
I partecipanti sono vincolati alla regola del silenzio: non possono rivelare neppure l’identità dei relatori.
Per creare un contesto di dibattito franco e aperto, in quanto non istituzionale” afferma Stefano Feltri.
Un think tank che riunisce personaggi di spicco nel mondo della politica, dell’industria, della finanza e dei media provenienti da Europa e Stati Uniti” ricorda Lilli Gruber.
Il gruppo Bilderberg è uno dei responsabili della strategia della tensione e quindi anche delle stragi a partire da quella di Piazza Fontana, di concerto con la Cia e i servizi segreti italiani, con Gladio e i gruppi neofascisti, con la P2 e le logge massoniche Usa nelle basi Nato” affermava invece il giudice Ferdinando Imposimato, Presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione.
All’attento e informato lettore decidere quale delle tre sia la versione piu’ attinente alla realtà.

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