di Stefano Pezzola
L’efficacia delle dosi di richiamo del vaccino Covid-19 è scesa ben al di sotto del 50% dopo quattro mesi contro le sottovarianti del virus Sars Cov-2, secondo un nuovo studio dei Centri Statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).
I vaccini Moderna e Pfizer hanno fornito solo il 51% di protezione contro le ospedalizzazioni ed i ricoveri in terapia intensiva legati al Covid-19, hanno scoperto i ricercatori del CDC (vedi il seguente link: https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/71/wr/mm7129e1.htm?s_cid=mm7129e1_w).
Entrambi i vaccini sono stati somministrati in serie primarie da due dosi.
Dopo oltre 150 giorni, l’efficacia è scesa a solo il 12%.
Un primo booster ha aumentato la protezione al 56%, ma l’efficacia è scesa al 26% dopo meno di quattro mesi, secondo lo studio, che ha reperito i dati da una rete di ospedali finanziati dal CDC in 10 stati chiamati VISION Network.
Pfizer BioNTech e Moderna non hanno fornito risposte ai quesiti posti dall’opinione pubblica così come nessun commento.
Contro la variante BA.1, i vaccini hanno fornito una protezione del 44%.
Un primo richiamo ha aumentato la protezione all’84%, protezione rapidamente diminuita dopo neppure 120 giorni.
Per le persone di età compresa tra 18 e 49 anni, la protezione è crollata al 29% dopo 120 giorni.
Sottolineando la scarsa efficacia contro le malattie gravi, il CDC ha evidenziato che la maggior parte dei pazienti ricoverati negli ospedali tra dicembre 2021 e giugno 2022 aveva ricevuto almeno due dosi di vaccini.
Inoltre, la percentuale di pazienti non vaccinati con sintomi gravi è diminuita durante il periodo successivo, passando dal 41,6% al 28,6% (pazienti ospedalizzati) e dal 41,4% al 31% (pazienti del pronto soccorso e delle cure urgenti), hanno confermato i ricercatori, alcuni dei quali hanno teorizzato che la protezione, nota come immunità naturale, di cui godono molte persone non vaccinate dall’aver avuto COVID-19 potrebbe essere un fattore nel calo dell’efficacia dei vaccini, anche se gli adulti con infezione precedente documentata sono stati esclusi dallo studio.
Un secondo booster ha aumentato la protezione dal 32% al 66%, secondo lo studio.
Ma coloro che hanno ricevuto una quarta dose sono stati seguiti solo per una mediana di 27 giorni.
Pertanto occorrono ulteriore e approfondite verifiche a campione.
Altri studi effettuati presso altri paesi nel mondo stanno altresì mostrando che anche la protezione da una quarta dose diminuisce rapidamente al di sotto del 25%.