Le mascherine sono la casa di funghi e batteri patogeni

di Stefano Pezzola

Oggi cattura la mia attenzione uno studio pubblicato sulla riviste scientifica Nature il 18 luglio 2022 dal titolo “Bacterial and fungal isolation from face masks under the COVID-19 pandemic“.
A seguente link è possibile consultare il citato studio in versione integrale:
https://www.nature.com/articles/s41598-022-15409-x

La pandemia di COVID-19 ha portato le persone a indossare mascherine ogni giorno in pubblico.
Sebbene l’efficacia delle maschere facciali contro la trasmissione virale sia stata ampiamente studiata, ci sono state poche segnalazioni su potenziali problemi di igiene dovuti a batteri e funghi attaccati alle mascherine.
Gli studiosi hanno mirato a quantificare e identificare i batteri ed i funghi che si attaccano alle mascherine e ad indagare se i microbi che contaminano le mascherine possono essere associati ai tipi e all’uso delle maschere e agli stili di vita individuali.

Ciò che lo studio ha messo in luce è assolutamente preoccupante.
Il numero delle colonie batteriche è risultato maggiore sul lato frontale rispetto a quello esterno; il numero delle colonie batteriche è risultato inferiore sul lato frontale rispetto a quello esterno. Un utilizzo più a lungo della mascherina ha aumentato significativamente il numero delle colonie batteriche. Sebbene la maggior parte dei microbi identificati non fossero patogeni nell’uomo; Staphylococcus epidermidis , Staphylococcus aureus e Cladosporium , abbiamo trovato diversi microbi patogeni; Bacillus cereus, Staphylococcus saprophyticus , Aspergillus e Microsporum. Proponiamo che le persone immunocompromesse evitino l’uso ripetuto di maschere per prevenire l’infezione microbica“.

Indossare mascherine di conseguenza porta all’esposizione diretta a batteri e funghi costantemente inalati.
Ciò è particolarmente allarmante poiché Aspergillus, Cryptococcus, Pneumocystis e funghi endemici sono i principali agenti patogeni fungini polmonari che possono causare malattie invasive pericolose per la vita.

© Riproduzione riservata

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