Alex Britti strega il grande pubblico di Valdichiana Village

Il cantautore tra grandi successi con la fedele “6 corde” e il racconto della sua carriera

Ha fatto registrare il tutto esaurito l’appuntamento con Alex Britti a Valdichiana Village, uno degli appuntamenti imperdibili della “Summer nights” della Land of Fashion toscana che per l’occasione ha proposto punti vendita aperti fino alle 23. Incalzato dalle domande di Ignazio Failla di Radio Subasio, nel corso dell’esclusivo format Radio Subasio Music club prodotto per l’occasione da FMedia società benefit, l’artista ha ricevuto lunghi applausi dal suo pubblico, appassionato e fidelizzato da ormai più di due decenni di grandi successi. Compie infatti 25 anni il tormentone “Solo una volta (o tutta la vita)”, brano con cui Britti ha aperto la sezione musicale della serata, imbracciando la fedele chitarra: “Su questa canzone  avevo poche speranze e tante aspettative, è una delle mie escursioni nel pop, che non rinnego, anche se sono più a mio agio nel jazz e nel blues“.

La storia la conosciamo: il pezzo è diventato immortale, così come altri del suo repertorio, ad iniziare da “Oggi sono io”. Britti rivela l’aneddoto rispondendo alla domanda di Angelica: “Dopo l’esecuzione, lessi su un quotidiano elvetico che Mina aveva speso parole di elogio, anzi aveva dichiarato che di quel Sanremo, era il 1999, aveva apprezzato solo la mia canzone. Passano due anni e ricevo  la telefonata di Massimiliano Pani, figlio di Mina, che mi chiede il via libera per far reinterpretare il brano alla madre. Permesso accordato, ma per me eravamo su “Scherzi a parte”, finché da un discografico ho ricevuto conferma. Alla fine ho realizzato che era tutto vero, ho incontrato Pani, ho scritto per Mina ed è stata una botta di emozione fortissima sentirla cantare le mie parole. Attenzione, non parlo di musica, ma di testo: Mina in persona cantava le mie emozioni più profonde. Non ho mai cercato il successo a tutti i costi e “Oggi sono io” è una ricerca musicale jazzistica con melodia come scala cromatica, nasce più jazz che pop, poi ci ho messo sopra le parole che avevo scritto e ne è venuto fuori un grande classico della musica italiana“.

Tra un brano e l’altro, sempre voce e chitarra, Alex Britti sfoglia l’album dei ricordi e fluiscono le emozioni quando risponde alle domande di alcuni ascoltatori di Radio Subasio, media partner ufficiale dell’estate Valdichiana Village. Gabriele arriva da Loro Ciuffenna e si fa raccontare dall’artista delle prime esibizioni: “All’inizio suonavo per i familiari, poi in prima media, nel 1979, ho preso parte in tv private ad un concorso per bambini, “La grande occasione”. Partecipai e vinsi. Mi chiamò un impresario e iniziai a fare concerti a 12 anni, con risultati devastanti sul mio percorso scolastico, infatti fui bocciato in seconda media“.

Alex Britti

Nel salotto allestito sul palco in Piazza Maggiore arriva del buon vino toscano per Alex: è il momento del brindisi e di un altro dei suoi grandi successi, con intro chitarristica vertiginosa: 7.000 caffè fa letteralmente impazzire il grande pubblico del Villaggio. Britti continua poi a rivelarsi, sorprendendo per umanità e semplicità. Riccardo, che arriva da Città della Pieve, gli chiede quale sia il suo miglior difetto.

E lui: “Mi riconosco a volte un’eccessiva dose di pignoleria, sono figlio unico, socializzo facilmente, ma  amo anche stare da solo, passo tanto tempo con mio figlio“. Chiara apre un capitolo dedicato al periodo del covid, “durante il quale – rivela Alex – ho comunque continuato a lavorare. Cerco sempre di trovare lati positivi anche nelle peggiori situazioni come quella che abbiamo vissuto. Ho una casa accogliente, un giardino, ho vissuto l’isolamento come una sfida. Sentivo un amico medico dell’ospedale Niguarda di Milano che mi raccontava le tante tragiche difficoltà. Ho chiamato il responsabile della nazionale cantanti, mi sono fatto prestare il numero verde e ho iniziato a fare dirette Instagram con lezioni di chitarra in diretta per tenere compagnia alle persone. Tre settimane di live hanno fruttato 50 mila euro che ho donato al Niguarda per l’acquisto di mascherine e ventilatori. Poi ho prodotto una canzone per far capire che si può sempre fare qualcosa, “Una parola differente”. Il 4 maggio, quando ci hanno stappato, sono andato a correre, è stata una liberazione. E poi tanti concerti per far lavorare i musicisti“.

Applausi. Il gran cuore di Alex è un tutt’uno col suo pubblico, che canta con il “Maradona della chitarra” un altro cavallo di battaglia: “Baciami e portami a ballare” risuona nella notte di Valdichiana Village, che ora aspetta, venerdì 4 agosto con lo stesso format, i racconti e la musica di Irene Grandi.

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