Le ospiti della Casa Pia tornano ai ferri per il Calcit

Al lavoro per il Calcit. Le ospiti della Casa di Riposo “Fossombroni” hanno accolto l’invito a contribuire alla seconda edizione del progetto “Mani&Cuore per il Calcit” e, di conseguenza, sono tornate ai ferri per realizzare coperte di lana che saranno messe in vendita nel maggio del 2024 in piazza Grande con l’obiettivo di reperire fondi per acquistare nuove strumentazioni per l’ospedale San Donato di Arezzo.

L’istituto aveva già aderito all’iniziativa nel 2022 con la consegna di ventiquattro coperte, dunque la scelta è stata ora di dar seguito a questo impegno benefico orientato a portare un sostegno concreto ai percorsi di cura dei malati oncologici. «La meraviglia di piazza Grande che lo scorso anno è stata tappezzata e colorata con quasi millecinquecento coperte è ancora nei nostri occhi – commenta Debora Testi, presidente della Casa di Riposo “Fossombroni”, – così come ancora sentiamo le emozioni di aver collaborato attivamente a quella mobilitazione solidale. Siamo dunque felici e orgogliosi che il nostro istituto possa continuare a portare un nuovo contributo al progetto».

Un gruppo di residenti della Casa Pia sta dunque arricchendo la propria quotidianità con un lavoro ai ferri che, con pazienza e manualità, sta già trovando concretizzazione nella produzione della prime coperte di lana.

La finalità benefica è anche un’occasione di felicità e benessere per le stesse ospiti che, con questa attività, possono continuare a portare il loro contributo al servizio della comunità, possono mantenere attive le loro capacità manuali, possono godere di preziose occasioni per stimolare la loro creatività e possono vivere ulteriori momenti di socialità, tramandando inoltre l’antica arte del lavoro a maglia.

«L’iniziativa del Calcit – aggiunge Antonio Rauti, consigliere con delega al sociale, – è l’ennesima testimonianza di come “fare il bene” sia anche uno strumento per “stare bene”. La prima edizione di “Mani&Cuore per il Calcit”, infatti, ha permesso alle nostre ospiti di sentirsi utili e importanti per i bisogni del territorio».

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