“Mi vergogno di essere un uomo, siamo tutti da rifare“.
Ormai da alcuni giorni i media nazionali riportano la frase di cui sopra condivisa da moltissime personalità della cultura.
Personalmente non mi vergogno di essere uomo, perché dovrei?
Dovrei farlo per colpe non mie?
E per favore smettetela di manomettere il significato delle parole!
Chiedo all’Accademia della Crusca di inventare subito uno nuova parola.
E’ folle e vergognoso accumunare gli uomini per bene con i criminali.
“Gli uomini devono essere rieducati” un’altra frase che leggo ogni giorno come fosse un nuovo dogma.
No, sono gli assassini e i criminali che debbono essere rieducati.
Ci sono milioni di “Uomini” che cercano ogni giorno di essere uomini per bene.
Che provano ostinatamente a rispettare gli altri.
Onde per cui, rinnovo l’invito ai linguisti italiani di proporre una nuova parola poiché tantissimi “Uomini” non hanno nulla a che fare con gli assassini, gli stupratori o con chi maltratta le donne.
La parola “Uomo” riferita ad un individuo deve soltanto indicare un genere e se possibile una qualità.
E’ vergognoso e demagogico usarla in senso dispregiativo.
Io sono orgoglioso di essere un “Uomo”.
Perché mi dispiace ma qui si tratta di essere umani – sempre meno umani – che che uccidono altri esseri umani più deboli di loro .
Uomini che uccidono donne.
Ma anche uomini che uccidono bambini, uomini che uccidono vecchi.
E ancora donne che uccidono bambini, donne che uccidono vecchi.
Esseri umani cattivi che uccidono esseri umani non in grado di difendersi.
C’e la necessità di insegnare ai futuri uomini che perdere qualcuno che vi lascia non significa essere finiti, falliti o sconfitti perdere una donna che non vi ama più può significare ripartire con un nuovo inizio ed è importantissimo mantenere il rispetto e l’amore per la donna che avete amato sino a pochi attimi prima.