La Cisl aretina non ha mancato di far sentire la propria voce in mezzo alla gente e ha scelto la centrale piazza San Jacopo per un flashmob contro l’aumento dell’Irpef. Il gruppo Cisl di Arezzo ha deciso di coinvolgere tutta la cittadinanza con un momento di confronto, solidale con la manifestazione regionale, per dire no all’aumento delle tasse decise dall’esecutivo regionale e che riguardano l’Irpef.
Tre i punti fondamentali che Cisl ha voluto contestare alla Regione Toscana: la contrarietà all’aumento dell’addizionale regionale Irpef decisa senza alcun confronto con le forze sociali ed economiche. Secondo la Cisl aretina inoltre l’aumento delle le tasse è la soluzione più semplice per far quadrare i bilanci, ma non è né la più giusta, né la più efficace, soprattutto in un momento in cui molte famiglie sono in difficoltà per l’aumento diffuso e generalizzato del costo della vita. La Cisl Arezzo ritiene infine che occorra affrontare i problemi che hanno creato le difficoltà di bilancio senza mettere le mani in tasca ai contribuenti, colpendo sempre soltanto quelli onesti.
L’aumento riguarderà in particolare redditi al di sopra dei 28 000 euro all’anno. Dal 2024 ci saranno tre scaglioni Irpef invece che quattro: da 0 a 28.000 euro di reddito lordo annuo, dai 28.000 ai 50.000 e sopra i 50.000. Nella prima fascia i contribuenti continueranno a pagare in media 240 euro l’anno di addizionale regionale. Tra i 28.000 e i 50.000 l’aumento delle aliquote comporterà un incremento in media di 117 euro l’anno, si passerà da 524 euro a 641 euro di addizionale regionale. L’aumento maggiore è per i redditi al di sopra dei 50.000 euro. L’Irpef in questo caso aumenterà mediamente di 1.012 euro, passando dagli attuali 1.478 euro a 2.490 euro annui.
“Sinceramente è difficile capire la scelta del Presidente e dell’esecutivo regionale – spiega Silvia Russo, segretaria Generale di Cisl Arezzo. Si sbraita contro le scelte del Governo poi si praticano percorsi di comodo dove si aumentano le tasse a coloro che da sempre non evadono. Troppo facile e per di più senza alcun confronto con le parti sociali! Stupisce ancora di più in questo senso la vicinanza di Giani nello sciopero generale di Cgil e Uil, a volte un pizzico di pudore in chi amministra la cosa pubblica sarebbe un segno di maturità – ha concluso Silvia Russo.