“Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario. Comunico ai giornalisti che mi dimetto con effetto immediato e scriverò una lettera a Meloni“. Queste le parole dell’ormai ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, pronunciate dal palco de ‘La Ripartenza, liberi di Pensare’ di Nicola Porro.
“Mi dimetto- osserva- e lo faccio per voi. L’Antitrust ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che, avendo accolto due lettere anonime, che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, in cui c’era scritto che io non posso fare una conferenza da Porro”, conclude.
SGARBI SU DIMISSIONI: CI PENSAVO DA 2 ORE SE FARLO O NO
“È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo. La legge consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto, che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l’attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente. Io ho fatto occasionalmente, le occasioni possono anche essere quotidiane, conferenze come questa”. Lo afferma il sottosegretario dimissionario alla Cultura Vittorio Sgarbi, a margine dell’evento ‘La Ripartenza’ di Nicola Porro, in scena al Centro congresso Cariplo di Milano. Sgarbi, finito nell’occhio del ciclone per un’inchiesta della Procura di Macerata che gli contesta un quadro rubato e per risposte intemperanti a un inviato di Report, oggi ha anche accusato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di aver inviato segnalazioni anonime all’Antitrust sulla sua attività di conferenziere retribuito. “Questa conferenza, secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge. Quindi, per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario“, è la replica del critico d’arte. “Avete comunque un ministro e altri sottosegretari e io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze”, conclude Sgarbi.
SGARBI: SANGIULIANO? RICEVE ANONIMI E LI MANDA ALL’ANTITRUST
“Il ministro non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre, quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime”, ha affermato il sottosegretario dimissionario. “L’Antitrust dice ‘dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto’, le ha inviate il ministro. Tutto quello che hanno dichiarato arriva da lettere anonime”, chiosa Sgarbi.
SGARBI. M5S: FINALMENTE VIA DA GOVERNO
“Ce l’abbiamo fatta. Le dimissioni di Sgarbi con effetto immediato fanno tirare un sospiro di sollievo a tutto il Paese. È il risultato concreto di tutti gli sforzi che il MoVimento 5 Stelle ha messo in campo in questi mesi rispetto ad una delle questioni morali più eclatanti tra quelle che attanagliano il governo. La nostra tenacia è stata premiata nonostante il tentativo di insabbiare il caso e di metterlo a tacere, ma davanti alla nostra determinazione non è bastato. Evidentemente Giorgia Meloni e il suo governo non potevano reggere alla mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e alla pressione mediatica anche internazionale che il suo caso ha suscitato. È un risultato che portiamo a casa in difesa del prestigio delle istituzioni e per l’immagine dell’Italia all’estero”. Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato.
Fonte
Agenzia Dire
www.dire.it