Isola di Pasqua, gli indigeni sapevano scrivere prima dell’arrivo degli europei?

Uno studio recente a cui ha preso parte l'Alma mater di Bologna ha scoperto che il Rongorongo, sistema di scrittura indecifrato dell'Isola di Pasqua, potrebbe essere precedente all'arrivo degli europei a Rapa Nui nel Settecento

Gli abitanti dell’Isola di Pasqua potrebbero aver sviluppato una loro forma di scrittura prima dell’arrivo a Rapa Nui degli esploratori europei, sbarcati all’inizio del Settecento. La scoperta è stata fatta da due gruppi di ricerca dell’Alma Mater di Bologna. Se confermata, potrebbe aggiungere un ulteriore tassello (ma anche complessità) allo studio della storia di questo popolo e, più in generale, della civiltà. “La scrittura è stata inventata molto raramente nella storia dell’umanità– si spiega dall’Università di Bologna- e trovare un’invenzione della scrittura potenzialmente originale in un luogo del genere è sorprendente”. L’isola si trova infatti in una delle zone più remote del mondo, nell’Oceano Pacifico.

Lo studio è finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Erc) e coinvolge anche altri ricercatori in campo internazionale. I risultati sono stati pubblicati di recente su ‘Scientific Reports’, rivista del gruppo Nature.
La ricerca si concentra su un sistema di scrittura indecifrato dell’Isola di Pasqua, chiamato Rongorongo. Tutte le iscrizioni sono fatte di legno, per questo il laboratorio Bravho dell’Ateneo di Bologna, che si occupa delle datazioni al radiocarbonio, ha prelevato campioni di cellulosa e ha prodotto per la prima volta una datazione al radiocarbonio accurata e precisa su quattro tavolette conservate in un piccolo museo di Roma. “Le date mostrano possibilità intriganti- spiega Sarah Talamo, direttrice del laboratorio- una delle tavolette si distingue come un’anomalia nel nostro modello cronologico, mostrando un’età più avanzata antecedente all’arrivo degli europei, mentre le restanti tre tavolette indicano costantemente un periodo di utilizzo principale nel XIX secolo, sulla base di stime posteriori”.

La datazione del legno della tavoletta, aggiunge Silvia Ferrara, docente dell’Alma Mater di Bologna e co-autrice dello studio, “non necessariamente indica la data d’incisione dell’iscrizione, ma date le circostanze di conservazione non possiamo ipotizzare una data molto successiva a quella in cui fu tagliato il legno utilizzato per la tavoletta”. Per analizzare le specie arboree usate per il supporto di legno, è stato chiesto l’aiuto anche del botanico Mike Friedrich dell’Università di Hohenheim, in Germania. “Le nostre date confermano per tre delle quattro tavolette uno scenario in cui la popolazione locale scrisse i propri testi su supporti di legno provenienti da fonti esterne in un periodo successivo all’arrivo degli europei- spiegano dunque Talamo e Ferrara- ma questo tuttavia non implica che la scrittura da loro utilizzata non sia stata inventata”.

I glifi utilizzati sull’Isola di Pasqua sono infatti “diversi rispetto a qualsiasi scrittura conosciuta e non hanno paralleli vicini- si spiega dall’Alma Mater- il Rongorongo potrebbe quindi rappresentare una delle poche invenzioni indipendenti della scrittura nella storia umana, aggiungendo uno strato di complessità alla narrazione dello sviluppo culturale e storico degli abitanti di Rapa Nui”. I risultati di questa ricerca possono avere implicazioni anche “sullo studio dell’invenzione della scrittura a livello globale, fornendo una nuova contestualizzazione e nuovi approcci per capire quante volte la scrittura è stata creata da zero”.

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