Dalle sale operatorie dellโospedale San Donato alla nave Vulcano della Marina Militare Italiana per dare supporto ai feriti della striscia di Gaza. Decio Viscidi, medico anestesista in forza allโospedale di Arezzo, il 29 novembre 2023 ha risposto alla chiamata della Marina Militare offrendo la propria disponibilitร e professionalitร per curare i feriti della striscia di Gaza. Il dr. Viscidi, tenente di vascello della riserva selezionata, ha fatto parte come anestesista di unโequipe chirurgica costituita da ortopedici, chirurghi e altri professionisti sanitari appartenenti a Marina, Esercito ed Aeronautica militare oltre agli specialisti (ostetriche, ginecologhe e chirurghi plastici) della Fondazione Rava e medici del Qatar.
Lโesperienza professionale di Decio Viscidi a bordo della Vulcano รจ iniziata il 1 dicembre 2023.
La nave della Marina Militare italiana รจ dotata di una struttura sanitaria attrezzata per il ricovero e la stabilizzazione dei feriti ed equipaggiata con sale operatorie ed equipe chirurgica, diagnostica radiologica, assistenza odontoiatrica, laboratorio e farmacia.
Sulla nave Vulcano sono stati curati sia i bambini, molti dei quali con amputazioni subite in Palestina oltre a lesioni e ferite addominali, sia pazienti adulti con lesioni complesse.
Fra gli interventi effettuati dallโequipe, di cui faceva parte il dr. Viscidi, anche il trapianto di un nervo periferico per restituire ad una donna lโuso parziale di un arto compromesso durante un bombardamento.
Esperienze di alto valore professionale ma anche con risvolti emotivi importanti.
ยซDurante la mia attivitร di medico ospedaliero โ racconta Decio Viscidi – ho visto molti traumi complessi ma mai ferite di guerra. Queste persone non avevano solo le ferite visibili, che abbiamo curato, ma anche quelle non visibili fatte di traumi, di lutti da elaborare e di storie da raccontareยป.
Decio Viscidi ha trascorso un mese a bordo della nave Vulcano, fino al 28 dicembre.
ยซUn periodo nel quale ho convissuto sia con i colleghi dellโequipe che con i pazienti ricoverati condividendone gli spazi, le esperienze e le ferite โ racconta il medico -. Non avevo mai visto ferite di guerra. Ferite che riguardano sono solo il fisico ma anche il vissuto. Per me รจ stato un prendere consapevolezza di una situazione che viviamo da lontano e che si pensa non ci riguardi fino a quando non la tocchiamo con mano. Sono esperienze che comportano un coinvolgimento emotivo: per me essere andato lรฌ รจ stato importante, รจ unโesperienza che rifareiยป.
ยซLรฌ sulla nave non cโera la separazione fra casa e lavoro โ continua Viscidi -. Tu sei lรฌ 24 ore su 24 a contatto con il personale medico e sanitario e con i pazienti. Un contesto in cui a fare da collante รจ lโaffiatamento con i colleghi, fondamentale per affrontare la parte sanitaria, e non solo quella, del nostro lavoro. Ci si lega con tutti: si parla di casi clinici ma trovano spazio anche le nostre cose personali. Sulla nave non cโera la separazione fra lavoro ed esterno, come quando lavori in ospedale, ma diventa tutto uno stesso mondo e la giornata รจ vissuta interamente: lรฌ casa e lavoro sono concentrati nel solito posto. Lโapporto che ho ricevuto non รจ stato solo professionale ma rappresenta anche un arricchimento sul piano personale. I risultati conseguiti in quei giorni sono il frutto di un lavoro di squadra in cui ciascuno dava forza e supporto al collega: una collaborazione che ci ha permesso di trattare al meglio i 43 pazienti che in quel periodo sono passati sulla nave militareยป.
Lโequipe medica di cui faceva parte il dr. Viscidi ha assistito anche alla nascita di una bambina a bordo della Vulcano, ormeggiata nel porto egiziano di Al-Arish. La piccola Ilin รจ nata da una donna palestinese di Gaza che era a bordo della nave per assistere lโaltra figlia rimasta ferita.
Decio Viscidi, oltre al bagaglio di esperienze professionali e personali, ha portato con sรฉ in Italia le foto dei disegni fatti dai bambini curati sulla Vulcano.
ยซI disegni descrivono, piรน dei segni fisici, le ferite dello spirito ma anche la riconoscenza verso il nostro impegno medico e sociale โ spiega Viscidi -. Siamo riusciti a coinvolgerli nel gioco grazie alla sensibilitร di una collega biologa. I bambini hanno fatto disegni che piรน di ogni parola hanno descritto il loro stato dโanimo. Conservo ancora alcune foto di quei disegni che raccontano il prima e il dopo i bombardamenti descrivendo scene particolari. Molti di questi bimbi non erano mai usciti da Gaza. ร stata un esperienza importante dal punto di vista umano perchรฉ queste sono persone che hanno bisogno del nostro aiuto. Noi abbiamo fatto da ponte per le strutture sanitarie esterne. Erano bambini malnutriti oltre che feriti quelli arrivati sulla Vulcano la quale, per molti di loro, ha rappresentato un punto di passaggio verso una nuova realtร di vita. Molti sono andati in Qatar. Attraverso i social sono rimasto in contatto con molte delle persone che ho curato e ho anche ricevuto delle videochiamate da un paio di bambini attraverso lโaccount social che hanno aperto dopo essere usciti da Gaza: un bimbo di 8 anni e una bambina di 14ยป.
ยซVoglio ringraziare โ conclude il dr. Viscidi – i Comandi attraverso cui sono transitato durante questa esperienza, i colleghi e i direttori del Dipartimento di Emergenza-urgenza della Asl Tse che mi hanno permesso di partecipare a questa operazione umanitaria e tutto il personale con cui ho lavorato a bordo della nave. Essere riserva selezionata mi ha consentito di servire con orgoglio il Paese, come medico anestesista, indossando lโuniforme della Marina Militare e stimolandomi a fare di piรน nel futuroยป.
Azienda Usl Toscana Sud Est