Aisa impianti: il Presidente Giacomo Cherici risponde al gruppo consiliare del PD di Arezzo

Nei giorni scorsi abbiamo letto una nota del gruppo consiliare comunale del PD di Arezzo โ€œArezzo, pattumiera della Toscanaโ€, cui รจ seguita una richiesta di chiarimenti allโ€™azienda da parte dei Consiglieri Regionali De Robertis e Ceccarelli.

Questi ultimi hanno sottolineato che i procedimenti autorizzativi rispondono alle leggi che li hanno istituiti e che il trattamento dei rifiuti va chiuso nellโ€™ambito di produzione.

Tradotto in termini piรน comprensibili significa che nessuno puรฒ in autonomia fare impianti di dimensioni a piacere e/o prendere iniziative di parte se non nellโ€™alveo di quanto deciso e autorizzato da Stato, Regione, Enti Locali, e Autoritร  di regolazione e controllo.

Basterebbe questo a rasserenare il gruppo consiliare, ma รจ anche giusto esprimere alcune osservazioni su quanto letto nella nota del gruppo aretino.

Ci รจ stata addebitata la responsabilitร  di un โ€œampliamento senza limiti e senza ritorno economico per il territorioโ€. Ciรฒ รจ sbagliato perchรฉ lโ€™Azienda sta realizzando i nuovi reparti in base allโ€™autorizzazione rilasciata da Regione Toscana nel 2020 e i flussi di rifiuti allโ€™impianto sono regolati dalle autorizzazioni e dallโ€™Autoritร  di Ambito.

Lโ€™argomento รจ complesso e si presta a strumentalizzazioni, quindi ingenerare il dubbio che unโ€™azienda pubblica agisca al di fuori delle regole รจ dannoso per tutta la comunitร .

Affermare altresรฌ che non ci sono ritorni economici per il territorio non corrisponde al vero perchรฉ cโ€™รจ lโ€™indennitร  di disagio ambientale. Si tratta di 900 mila euro allโ€™anno per ridurre la TARI e svolgere servizi ambientali, lโ€™importo รจ stabilito dalla normativa.

Nella nota si sostiene altresรฌ la โ€œdismissione della attuale linea di incenerimento L45โ€ e la definiscono โ€œdi incenerimentoโ€. Ormai รจ un fatto noto che grazie a costanti investimenti in innovazioni tecnologiche dal 2017 รจ diventata una โ€œlinea di recupero energeticoโ€ (R1), prima era di incenerimento.

Rimuoverla รจ antieconomico perchรฉ i cittadini dovrebbero sostenere attraverso la TARI un costo di circa 2,5 milioni di euro.

Farne a meno metterebbe a rischio la capacitร  di recupero durante il fermo impianto per manutenzione o guasto della linea parallela, oltre ai costi per ricorrere ad altri impianti, che nella soluzione a due linee non ci sono.

Mancherebbe un importante apporto energetico per alimentare la centrale e la rete. I costi dei reparti energivori a servizio delle raccolte differenziate sarebbero esorbitanti come anche i costi di trasporto degli scarti.

Aisa Impianti รจ stata accusata di โ€œscarso impegnoโ€ e โ€œrisultati mediocri anche in termini di raccolta differenziata con pochi sbagliati investimentiโ€.

Gli investimenti aziendali per costruire i reparti a favore della raccolta differenziata della frazione organica ammontano a 16 milioni di euro.

Il biodigestore, Verde 70 e le linee di recupero rispondono alla necessitร  di aumento della lavorazione dellโ€™organico e recupero degli scarti che superano il 30%.

I primi due impianti producono compost e biometano, pari a 100 mila pieni/anno di una media vettura. Per un territorio privo di energia come il nostro estrarre biometano dai rifiuti รจ un investimento corretto che ripaga in gran parte lo sforzo economico.

Ricordo che prima di iniziare il percorso di ristrutturazione aziendale lโ€™impianto rischiava di essere ceduto ad un valore di circa 9 milioni di euro (anni 2013/2015), oggi lโ€™azienda รจ valutata oltre 50 milioni di euro, impiega 60 lavoratori contro i 38 di prima. Si puรฒ fare di meglio, infatti sono convinto che il biodigestore sia ancora sottodimensionato.    

Ci viene detto di voler far diventare โ€œArezzo la pattumiera della Toscanaโ€.

Non รจ possibile perchรฉ, come indicato dal Piano Regionale dei Rifiuti, le due linee non sono nemmeno sufficienti per la Toscana del Sud.

Per fare fronte alle necessitร  dellโ€™intera Regione e annullare lโ€™esportazione di scarti servono impianti ben maggiori di quello di Arezzo.

Per la cronaca sarebbe utile dare uno sguardo ad alcune realtร , ad esempio: Riccione ha un impianto con una capacitร  di recupero energetico di oltre 150 mila tonnellate a 2 km da Viale Ceccarini e non รจ โ€œla pattumieraโ€ della Romagna. Anche Bolzano, il cui impianto รจ autorizzato per 130 mila tonnellate, non รจ la pattumiera del Trentino Alto Adige.

Che dire poi dellโ€™impianto di Barcellona, 360 mila tonnellate autorizzate. Fornisce energia a case, alberghi, ospedale, si trova alla spiaggia di Playa de Forum, quartiere elegante a 5 km dalle Ramblas.  

โ€œPoche briciole in attivitร  di monitoraggio di emissioni e salvaguardia ambientaleโ€. 1,5 milioni di euro di denaro pubblico in 18 mesi non sono briciole, questa รจ la cifra finora investita da Aisa Impianti nel settore del controllo emissivo e del miglioramento prestazionale dei biofiltri sotto il profilo biologico e infrastrutturale.

Da una parte si รจ verificato il rispetto di legge per avere la certezza di non creare disagi e contemporaneamente si รจ deciso di migliorare le proprie prestazioni ambientali, questa รจ la mission dellโ€™azienda che non ha certo bisogno di fare greenwashing, ma piuttosto si apre a tutti senza alcun timore. Da Aisa Impianti i cittadini trovano un osservatorio astronomico, la cucina del recupero, serre a recupero di calore e un lavandeto.     

Accusarci di โ€œfare profitto economico e non servizio pubblicoโ€. Questa affermazione รจ sbagliata perchรฉ il profitto economico dellโ€™azienda serve a calmierare la TARI mantenendo basse le tariffe di trattamento rifiuti per i comuni della Provincia di Arezzo.

Per quanto riguarda la parte dei costi di trattamento (una delle voci della bolletta) avendo un impianto cosรฌ organizzato impediamo che nella tari ricadano costi determinati dalla necessitร  di andare altrove, ovvero pagare altri e pagare il trasporto.

Il vero tema che andrebbe affrontato รจ: come premiare i territori che si sono dotati di impianti efficaci. Lโ€™indennitร  sopra citata evidentemente non viene percepita e presenta tutti i difetti di una normativa di settore invecchiata. La Regione Toscana ha lโ€™autorevolezza necessaria per portare questo argomento a livello nazionale.

Data lโ€™importanza della trasparenza in un momento in cui cโ€™รจ una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni, invitiamo i componenti del Consiglio Regionale e del Consiglio Comunale a visitare di persona la struttura. Sarรฒ felice di rispondere a tutte le loro domande e curiositร  insieme ai colleghi e di discutere di come migliorare la gestione dei rifiuti, un tema centrale nella lotta agli sprechi e al cambiamento climatico. Naturalmente il nostro sarร  un contributo tecnico.

Ringrazio infine i Consiglieri Regionali De Robertis e Ceccarelli per la loro disponibilitร  mai mancata e per aver richiesto un chiarimento necessario in un momento storico in cui purtroppo lโ€™uso di termini sbagliati puรฒ fare molti danni.

Giacomo Cherici

(Presidente Aisa Impianti spa)

ยฉ Riproduzione riservata

1 COMMENTO

  1. Grande argomento affrontato dando con molta conoscenza e competenza risposta a critiche assolutamente faziose e strumentali che non anno alcun fondamento,bene ha fatto il Presidente a dare giuste e precise dichiarazioni in merito alle critiche sollevate!
    C’รจ ne fossero inumerevoli impianti come questi in tutta Italia, in particolare modo al Sud Italia,dove si continua a conferire in montagne di rifiuti indifferenziati in unici punti di raccolta dove il percolato non si sa dove vada a finire,( io credo !!!!!)

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