Il 19 settembre il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante per gli Stati membri finalizzata a sostenere l’Ucraina anche mediante la revoca delle restrizioni sull’uso delle armi occidentali contro gli obiettivi militari in territorio russo. Sembrerebbe infatti che senza l’abolizione delle attuali restrizioni sull’utilizzo dei sistemi d’arma forniti dall’Occidente, per l’Ucraina non sia possibile esercitare appieno il suo diritto all’autodifesa e di conseguenza potrebbe rimanere vulnerabile agli attacchi del nemico.
Nella risoluzione si chiede agli Stati membri anche di mantenere, anzi estendere, le sanzioni contro la Russia, Bielorussia e tutti coloro che forniscono alla Russia tecnologie militari oppure a doppio uso civile/militare. L’Europarlamento al fine di non annullare gli sforzi compiuti ritiente necessario che tutti i Paesi UE e della NATO debbano impegnarsi a fornire a Kiev un sostegno militare annuale non inferiore allo 0,25% del loro PIL.
L’articolo 8 che elimina le restrizioni sulle armi è stato approvato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti su presentazione dai partiti che sostengono la maggioranza di Ursula Von Der Leyen, la stessa che nel discorso di luglio, al momento della rielezione per altri 5 anni, dichiarava che “L’era della dipendenza dalla Russia è finita” lasciando senza fiato quei pochi che si sono domandati quando fosse iniziata!!
Ecco servito ancora una volta il “cambio di paradigma” cioè il cambiamento delle dichiarazioni e delle intenzioni di base. La classe politica aveva iniziato con il difendere l’Ucraina ed ora voglio arrivare ad attaccare la Russia perché se, fin dall’inizio, avessero detto chiaramente le vere intenzioni avrebbero incontrato l’opposizione del popolo che non avverte la Russia come nemico e non vuole la guerra.
Il nuovo Parlamento UE prosegue quindi la stessa politica del precedente a dimostrazione che nulla è cambiato ed alimenta i venti di guerra contro la Russia facendoci fare un altro passo in avanti verso un conflitto globale. Se guardiamo la decisione dal punto di vista del Cremlino, la concessione all’Ucraina di colpire il suolo russo con bombe e missili consegnati dall’occidente significa logicamente che anche gli stati UE sono entrati in guerra e quando sei in guerra, come lanci bombe, ne ricevi anche!
Nella vita degli uomini comuni, tuttavia, la Russia non viene percepita come nemico e per averne prova non è necessario nemmeno fare un sondaggio ma è sufficiente stare nel mondo e tra le persone. La narrazione che circola nei palazzi del potere non realizza l’interesse e la volontà delle gente comune così come anche la guerra non realizza la volontà del popolo italiano. Ciò che la guerra può realizzare è invece l’interesse, il profitto e la cupidigia dei ricchi e dei potenti perché non è un mistero che nei tempi di guerra quelli che fanno affari sono un certo tipo di industriali legati ai poteri forti. Su questo è in sintonia il recente piano Draghi per rilanciare industria e competitività in Europa a detta del quale serve, guarda caso, una crescita delle aziende europee nel settore della difesa.
Ai potenti poco importa se in casa nostra la crisi economica e l’inflazione si “mangiano” il salario di chi lavora ogni giorno per mantenere con dignità la propria famiglia perché, come ci è stato detto, è più importante la Pace. Ancora Mario Draghi, questa volta nella veste di primo ministro, aveva già ammonito gli italiani chiedendo se preferissero la pace oppure il climatizzatore ma con il passare del tempo il prezzo che ci viene chiesto di pagare non vede la fine.
Se da un lato possiamo ringraziare il conflitto ucraino per aver fatto terminare improvvisamente le notizie ossessivamente riportate sull’indice dei contagi e sulla pandemia in generale, dall’altra parte l’operazione speciale russa in Ucraina di de-nazificare il paese ha consegnato a questa Unione Europea l’occasione per creare problemi ben più gravi come l’aumento dell’inflazione, delle materie prime, di gas e combustibile, accompagnato dalla diminuzione del diritto di cura, dalla diminuzione della dignità del lavoratore, accompagnato in generale dal declino di un intero continente. Come è stato possibile ideare le sanzioni contro la Russia? L’unico risultato, previsto, è stata la distruzione dell’import export con l’Italia ed in questo paese nessuno si è opposto a questo suicidio assistito imposto dagli USA ed UE.
Non è un mistero che gli americani muovono la NATO e per essa, anche l’Unione Europea contro la Russia ed alcuni analisti ritengono che la guerra contro la Russia sia invece una guerra contro l’Europa per ridurla in macerie. Il movente sarebbe l’impossibilità, nei prossimi decenni, per gli americani di controllare il vecchio continente e quindi sarebbe loro interesse consegnarlo distrutto a Cinesi o Russi. Si chiama Geopolitica!
Che bello sarà il giorno in cui toccherà all’esercito farà una colletta di torte e lotterie per finanziarsi mentre la scuola potrà ricevere tutti i fondi di cui avrà bisogno.