Nellโambito dellโintensificazione dellโattivitร di prevenzione attuata con mirati servizi di controllo del territorio da parte del personale della Polizia di Stato, nella serata di ieri, le volanti dellโUfficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Arezzo, notavano la presenza di due ragazze sospette, le quali avvicinavano i passanti chiedendo loro insistentemente informazioni e indicazioni su come raggiungere la stazione o altri punti della cittร .
Alla vista dei poliziotti, le ragazze si allontanavano repentinamente, richiamando cosรฌ lโattenzione degli operanti che provvedevano a fermarle per effettuare un controllo mirato.
Dalla consultazione delle banche dati in uso alle forze di polizia emergeva come entrambi, una maggiorenne nata in Serbia-Montenegro e una minorenne di nazionalitร croata, fossero gravate da precedenti penali e di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio e come nello specifico le due fossero state deferite e condannate piรน volte per la consumazione di numerosissimi furti in strada o in appartamento compiuti nellโambito dellโintero Territorio Nazionale ed in particolare in diverse cittร del centro e del nord Italia.
A carico della ragazza minorenne risultava inoltre una segnalazione Schengen per persona scomparsa, mentre a carico della donna maggiorenne di nazionalitร serba risultava un provvedimento di carcerazione emesso dal Tribunale di Milano e da unโordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Pesaro.
Sulla scorta dei precedenti penali e di polizia riscontrati, tramite la consultazione della banca dati interforze e visto lโatteggiamento di nervosismo esternato dalle due al momento del fermo, gli agenti decidevano di provvedere ad un controllo piรน approfondito, invitandole a svuotare i borselli che avevano a tracolla, oltre che le tasche dei pantaloni. Allโinterno dei borselli venivano rinvenute numerose banconote di vario taglio e monete per un ammontare di diverse centinaia di euro, oltre ad un telefono cellulare e ad un pezzo di plastica dalla forma irregolare debitamente smussato per lโapertura di porte e finestre.
Inoltre, durante il controllo, in virtรน degli abiti indossati da entrambe le ragazze, ovvero una semplice t-shirt in cotone, gli operanti notavano come tutte e due avessero sicuramente qualcosa di occultato al di sotto della maglietta ed effettivamente, interrogate sul punto, estraevano dalla cintola due calze in cotone al cui interno erano debitamente occultati diversi strumenti atti allo scasso.
Per tali motivi, entrambe le ragazze venivano condotte presso gli uffici della Questura di Arezzo per procedere al fotosegnalamento e a deferirle per il possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli e quanto rinvenuto veniva debitamente sequestrato e repertato presso gli uffici della Questura di Arezzo.
Avvisato il P.M. di turno, la ragazza maggiorenne di nazionalitร serba, a causa dei precedenti ordini di carcerazione, veniva associata alla Casa Circondariale di Sollicciano, mentre la ragazza minorenne di nazionalitร croata, dopo aver preso contatti con i servizi sociali, veniva affidata ad una comunitร per minori sita nel comune di Montepulciano.
Si rappresenta che per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilitร delle persone sottoposte ad indagini sarร definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.