Municipi e monumenti illuminati di blu per dire “stop” alle guerre

Municipi e monumenti illuminati di blu nella notte di sabato 1 febbraio per commemorare le vittime civili di tutte le guerre. L’iniziativa è promossa dall’ANVCG – Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e dall’ANCI che, in vista della Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo, hanno rinnovato l’invito alle istituzioni di tutta la provincia di Arezzo a condividere un comune messaggio di ripudio dei conflitti e di sensibilizzazione dei cittadini verso i devastanti impatti degli stessi conflitti sulle popolazioni.

L’obiettivo è di dar vita a una mobilitazione condivisa per promuovere la cultura della pace e per ribadire con forza l’assoluta necessità di proteggere i civili coinvolti nelle situazioni di guerra attualmente diffuse nel mondo.

L’appello rivolto da ANVCG e ANCI ai Comuni, dunque, è di aderire ai principi di questa commemorazione attraverso l’illuminazione di blu del proprio municipio o di un altro luogo rappresentativo del territorio, affiancata dall’esposizione dello striscione “Stop alle bombe sui civili”.

Questa iniziativa permetterà anche di rendere omaggio alla memoria delle vittime civili di tutti i conflitti di ieri e di oggi, a partire dai quasi duemila aretini caduti nella Guerra di Liberazione.

«Nel mondo sono attualmente in corso trentuno conflitti – ricorda Ulisse Domini, presidente dell’ANVCG, – che stanno portando sofferenze ai civili e, in generale, nell’ultimo ventennio si è verificato un preoccupante aumento delle violenze nonostante convenzioni, trattati e risoluzioni della comunità internazionale che dovrebbero garantire protezione.

La giornata dell’1 febbraio persegue dunque un triplice scopo: richiamare l’attenzione sulle sofferenze patite dai civili coinvolti in guerre e conflitti armati in tutto il mondo, chiedere il rispetto e l’estensione delle leggi e delle convenzioni internazionali in difesa dei civili in guerra, e incoraggiare gli sforzi delle istituzioni verso una risoluzione diplomatica degli stessi conflitti».

Uff. Stampa ANVCG e ANCI

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