Stefano Marrini al gran finale della Dakar 2025

Il pilota aretino, dopo due settimane di guida in Arabia Saudita, è giunto alla tappa conclusiva di Shubaytah

AREZZO – Stefano Marrini al gran finale della Dakar 2025. Il pilota aretino, dopo due settimane su percorsi di rocce e sabbia in Arabia Saudita, è giunto alla tappa conclusiva di Shubaytah dove venerdì 17 gennaio terminerà il più impegnativo e suggestivo rally raid del panorama mondiale con una passerella di circa duecento chilometri che accompagnerà verso il traguardo e le premiazioni. Le ultime tappe sono state particolarmente sfidanti nel deserto dell’Empty Quarter con i concorrenti che sono stati chiamati a misurarsi in una regione in parte inesplorata con dune alte fino a duecentocinquanta metri e con ulteriori avversità dovute dalla forte nebbia, ma Marrini e il navigatore Matteo Lardori hanno comunque confermato la determinazione, la resilienza e la capacità tecnica per terminare ogni prova.

La Dakar vissuta dalla coppia toscana è andata oltre alle aspettative. Marrini e Lardori sono stati alla guida di un veicolo leggero e di piccole dimensioni quale la Can-Am Maverick X3 su cui sono riusciti a mettere in campo le doti necessarie per superare le numerose difficoltà dell’edizione 2025 della gara. Fondamentale, in quest’ottica, è stato trovare il giusto equilibrio tra la velocità, il risultato e la necessità di tutelare il mezzo dai rischi di guasti e danneggiamenti costantemente in agguato, senza guardare alla classifica ma studiando la giusta strategia per arrivare al traguardo delle singole giornate. Le fatiche sui deserti hanno poi trovato seguito nel lavoro straordinario, nel corso della notte, per rimettere in sesto la Can-Am Maverick X3 nelle diverse componenti tra telaistica, elettronica, semiassi, sospensioni e mozzi con l’obiettivo di presentarsi quotidianamente al via nelle migliori condizioni possibili. «Vediamo il traguardo all’orizzonte – commenta Marrini. – Abbiamo portato noi stessi e il mezzo oltre ogni ostacolo con l’emozione e la gratificazione, giorno dopo giorno, di riuscire a concludere tappe di estrema difficoltà e di aver macinato sempre più chilometri verso la conclusione della Dakar».

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