“Torniamo a chiedere ancora una volta che la ministra Santanchè lasci il suo incarico e per questo abbiamo depositato, sia alla Camera, sia al Senato, una mozione di sfiducia individuale. Il rinvio a giudizio della ministra evidenzia per l’ennesima volta l’inopportunità politica e la gravità della sua condotta. Il Parlamento ha il dovere di non chiudere gli occhi davanti a comportamenti di questo tipo. Giorgia Meloni, salvando Santanchè già una volta, ha leso la reputazione del Paese. Ora basta”. Così in una nota i capigruppo M5S di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli.
CONTE: GOVERNO SENZA VERGOGNA, CON SFIDUCIA È SPALLE A MURO
Poco dopo la nota, anche il leader del Movimento Giuseppe Conte, è intervenuto sui social: “Ora basta. Abbiamo presentato una nuova mozione di sfiducia contro il Ministro Santanchè, metteremo di nuovo il Governo con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani. Se pensano di far finta di nulla come al solito si sbagliano di grosso. Meloni che urlava allo scandalo e chiedeva dimissioni per tutti ha perso di nuovo la voce di fronte ai suoi amichetti di partito? È da mesi che deve imporre a Santanchè di uscire dal Governo. Non possiamo permetterci alla promozione del Turismo e del nostro Paese una ministra rinviata a giudizio per falso in bilancio e con una pesantissima inchiesta per truffa allo Stato sui fondi Covid. Fratelli d’Italia ci dava dei criminali sulla gestione della pandemia ora restano in silenzio di fronte a pesanti accuse che riguardano esponenti del loro partito e l’uso che hanno fatto dei soldi che noi abbiamo stanziato per lavoratori e imprese. Sono senza vergogna”.
M5S: ISTITUZIONI VANNO LIBERATE DA AVVILENTE IMBARAZZO
Sul caso Santanchè sono intervenuti anche “Da ormai tre giorni stiamo invitando Giorgia Meloni a liberare le istituzioni dall’avvilente imbarazzo che ha un nome e un cognome: Daniela Santanchè. Ma per il momento non nulla, per questo ripresentiamo una nuova mozione di sfiducia in entrambe le camere. Siamo alle prese con una ministra che da parlamentare di opposizione per anni ha chiesto a man bassa le dimissioni di ogni governante che le capitava a tiro, anche soltanto per una banale dichiarazione mal digerita. E con lei tutto il partito di Fratelli d’Italia, che infatti tranne in qualche caso isolato si guarda bene dal difenderla ufficialmente. Ora su di lei pende l’accusa di aver truccato in modo disinvolto i bilanci delle sue aziende, e potrebbe non essere l’unica: il punto non sono le sue vicissitudini giudiziarie, di cui si occupano i magistrati, ma il decoro politico. Santanchè rappresenta un settore produttivo, il turismo italiano, i cui operatori e imprenditori si fanno in quattro per rispettare le leggi. Neanche a dire che il suo operato resterà negli annali: il disastro di “Open to meraviglia”, tanto per citarne uno, ha zimbellato il nostro paese e le sue eccellenze. Molli la poltrona, abbia clemenza e decenza”. Così in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato.
Fonte
Agenzia DIRE
www.dire.it