Agricoltori in protesta: presidio a Bettolle dal 28 gennaio, corteo ad Arezzo il 30 gennaio

Il presidio degli agricoltori partirà il 28 gennaio dal casello di Bettolle in Valdichiana. Giovedì 30 gennaio il corteo raggiungerà lo stadio di Arezzo, con un passaggio simbolico nel centro cittadino.

Gli agricoltori tornano a manifestare con un presidio nazionale, che avrà una delle sue basi in Valdichiana, in Località Farniole e precisamente in via Nazario Sauro non molto lontano dal casello di Bettolle, a partire da martedì 28 gennaio. La mobilitazione, organizzata dal Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani (Co.A.P.I.), coinvolgerà oltre 90 presidi in tutta Italia.

L’obiettivo della protesta è denunciare il calo dei prezzi pagati ai produttori agricoli, la mancata tutela del settore e la necessità di garantire il giusto valore ai prodotti italiani.

Secondo quanto riferito da Andrea Faralli, referente del Presidio Agricoltori, il presidio sarà operativo dal 28 gennaio nei pressi del casello di Bettolle, in Valdichiana.

Questa mobilitazione è coordinata su scala nazionale, con il 28 gennaio come data di partenza comune. Alcune province e comuni hanno ricevuto autorizzazioni per proteste di un solo giorno.

Gli agricoltori denunciano una situazione economica sempre più difficile e la mancanza di risposte efficaci da parte delle istituzioni.

Prezzi in calo, aziende in difficoltà
“Il prezzo del grano nella campagna 2023 era pagato dai 35 ai 37 euro al quintale. Nel 2024 è sceso a 25 euro, 10 euro in meno”, spiega Faralli, evidenziando come le proteste dell’anno scorso non abbiano portato a un reale miglioramento.

Secondo il Ministero dell’Agricoltura, nel 2024 il settore ha registrato una crescita del 12,4%, con un aumento del reddito agricolo dell’8-9%. Tuttavia, gli agricoltori contestano questi dati: “L’aumento riguarda il valore aggiunto, che comprende anche prodotti importati e trasformati in Italia, non la produzione agricola nazionale, che invece è in netto calo”.

“Noi non vogliamo contributi o aiuti, vogliamo solo che il nostro lavoro abbia il giusto valore, come qualsiasi altro settore”, afferma Faralli.

Una battaglia per il cibo italiano
Gli agricoltori vogliono far capire ai cittadini che la loro protesta non è per ottenere sussidi, ma per difendere il cibo sano e italiano. “Ci opponiamo alla carne artificiale e ai prodotti importati spacciati per Made in Italy. Vogliamo che le nostre produzioni siano riconosciute e valorizzate”.

L’obiettivo finale è ottenere il riconoscimento dello stato di crisi per il settore agricolo, in modo da poter avviare interventi strutturali a tutela delle aziende.

“Il nostro punto di forza quest’anno è far capire ai cittadini che stiamo lottando per un cibo sano e italiano”Andrea Faralli, referente del presidio agricoltori.

Calendario delle proteste:

  • Martedì 28 gennaio: apertura del presidio in Località Farniole e precisamente in via Nazario Sauro non molto lontano dal casello di Bettolle e primi cortei verso il casello autostradale, con la partecipazione esclusiva dei trattori del presidio.
  • Mercoledì 29 gennaio: protesta a Chiusi.
  • Giovedì 30 gennaio: corteo ad Arezzo, con arrivo previsto intorno alle 10:30-11:00 allo stadio comunale. Una quindicina di trattori si fermeranno allo stadio, mentre tre entreranno nel centro cittadino, percorrendo via Guido Monaco e via Roma, per poi tornare allo stadio.
  • Sabato 1 febbraio: ultimo corteo e pranzo conclusivo.
  • Domenica 2 febbraio: chiusura del presidio.

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