Si apprende che il Consigliere del Comune di Arezzo Marco Donati in un’intervista ad un’emittente locale ha rilasciato affermazioni su Aisa Impianti che abbiamo il dovere di correggere perché sbagliate, scevri da ogni intento polemico.
Donati ha affermato erroneamente che a un compost (terriccio) di scarsa qualità corrisponde un biometano (gas) di scarsa qualità.
Non si comprende che relazione qualitativa ci possa essere perché uno è un fertilizzante solido prodotto da un processo aerobico l’altro è un gas prodotto da un processo anaerobico.
Il nostro compost Amelia, prodotto grazie all’impegno dei cittadini che fanno la raccolta differenziata, è conforme ai requisiti prescritti per l’agricoltura biologica e il biometano ha una molecola assolutamente identica a quella del metano fossile.
Vendiamo oltre 5.000 tonnellate di compost ogni anno e abbiamo tanti clienti più che soddisfatti.
Donati ha inoltre affermato:
“ad Aisa Impianti arriverebbero i rifiuti di Firenze.”
La disciplina dei flussi di rifiuti non dipende da noi ma dalle autorità di regolamentazione. Ad ogni modo per far “entrare” i rifiuti di Firenze, dovrebbero essere “spostati” altrove quelli di ATO Toscana Sud. Non ci sembra molto conveniente.
Un’altra affermazione sbagliata del consigliere comunale è che “Il digestore, cioè la sezione impiantistica che produce biometano, è costato 37 milioni di euro.”
Il costo di realizzazione del digestore è stato invece di circa 14 milioni. Dispiace notare che certi errori vengano fatti anche dopo avere trasmesso tutte le informazioni richieste al suo gruppo consiliare, nella persona della consigliera Valentina Sileno.
Da ultimo Donati ci ha accusato di spreco di denaro pubblico per avere messo a disposizione un autobus in occasione del consiglio comunale aperto da lui richiesto.
Il nostro dovere è rendere raggiungibile a chiunque il luogo in cui il Comune di Arezzo ha stabilito di fare il Consiglio Comunale aperto, di contro è stato lo scarso interesse dei temi trattati a determinare una così bassa affluenza.
Aisa Impianti Zero Spreco è un impianto strategico di rilevanza nazionale dotato di un funzionamento sinergico tra i vari reparti produttivi che consente di alimentare con energia autoprodotta tutte le attività di recupero dei rifiuti urbani conferiti.
Ciò significa che anche se mancasse energia sulla rete, Zero Spreco sarebbe in grado di funzionare e tenere Arezzo e la sua provincia fuori dall’emergenza rifiuti e continuare ad alimentare la rete elettrica e del gas.
Questi sono scenari che fino a pochi anni fa non sarebbero stati neanche immaginabili.
Il presidente Giacomo Cherici