In occasione dell’8 marzo, abbiamo celebrato in Consiglio Regionale la Giornata Internazionale della Donna, un momento dedicato a riconoscere e onorare il ruolo fondamentale che le donne hanno svolto e continuano a svolgere nella nostra società.
Questa data non è solo una celebrazione, ma anche un’opportunità per riflettere sulle conquiste ottenute e sulle sfide ancora presenti nel cammino verso la piena parità di genere.
La nostra regione, la Toscana, è stata teatro di eventi storici significativi durante la Seconda Guerra Mondiale, e le donne hanno avuto un ruolo cruciale nella Resistenza italiana.
Molte di loro hanno partecipato attivamente alla lotta contro l’oppressione nazifascista, assumendo ruoli di primaria importanza sia nel supporto logistico che nelle azioni sul campo.
Tuttavia, per molti anni, il loro contributo è stato sottovalutato o addirittura ignorato dalla storiografia ufficiale. Solo recentemente si è iniziato a riconoscere e valorizzare adeguatamente il loro impegno e sacrificio.
Uno degli episodi più tragici avvenuti in Toscana durante la guerra è la strage di Civitella in Val di Chiana. Il 29 giugno 1944, le truppe naziste perpetrarono una delle più atroci stragi sul suolo italiano, uccidendo 244 civili innocenti.
Questo massacro ha lasciato una ferita profonda nella nostra comunità e rappresenta un monito perpetuo sull’importanza della pace e della memoria storica.
In questo contesto, desidero porre l’accento sulla figura di Ida Balò, una donna straordinaria la cui vita incarna resilienza, memoria storica e impegno civile.
All’età di 14 anni, Ida sopravvisse alla strage di Civitella, perdendo suo padre e altri familiari. Nonostante il trauma subito, ha dedicato la sua esistenza a testimoniare quell’orrore, affinché le generazioni future non dimentichino e possano apprendere dagli errori del passato.
Oggi, all’età di 94 anni, Ida Balò è presidente dell’associazione “Civitella Ricorda”, che si prefigge di gestire la sala della memoria, aggiornare e ampliare le documentazioni inerenti all’eccidio del 29 giugno 1944, e mantenere viva la consapevolezza storica tra le nuove generazioni.
La storia di Ida Balò è rappresentativa del contributo inestimabile delle donne nella Resistenza italiana.
Si stima che circa 70.000 donne abbiano partecipato attivamente alla Resistenza, assumendo ruoli che andavano dalla staffetta alla combattente, dalla propagandista all’infermiera.
La loro partecipazione non solo ha contribuito in modo significativo alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma ha anche segnato un punto di svolta nel processo di emancipazione femminile nel nostro paese.