Truffe agli anziani: “False email promettono un rimborso di 715 euro”

Il fenomeno delle frodi ai danni degli anziani è in continuo aumento e richiede un impegno collettivo per arginarlo. Ultimamente le frodi verso gli over 65, e non solo, si stanno concentrando su una tipologia di truffa legata all’INPS.

 

L’INPS stessa ha segnalato una nuova frode online che sfrutta il nome dell’Istituto per indurre le vittime a fornire dati personali e bancari attraverso false email che promettono un rimborso di 715 euro.

 

Un inganno che mette a rischio il patrimonio e la sicurezza dei cittadini più vulnerabili, in particolare quelli della terza età. L’email si presenta con il logo ufficiale dell’INPS e invita a cliccare su un link con la dicitura “Continua sulla pagina dedicata”, con la scusa di dover aggiornare i dati per ricevere il presunto bonus. 

 

In realtà, cliccando, si finisce su un sito fraudolento che ruba informazioni sensibili. L’INPS, ha raccomandato agli utenti di consultare la pagina ufficiale dedicata alla prevenzione delle truffe: “INPS – Attenzione alle truffe”.

 

Oltre alla truffa legata all’INPS, un’altra molto frequente riguarda la messaggistica WhatsApp. Spesso arrivano messaggi o chiamate da numeri esteri o dall’estero, con il medesimo obiettivo di ottenere dati personali, soldi oppure gli accessi bancari.

 

Di solito i messaggi contengono richieste di aiuto urgenti, link pericolosi e finte comunicazioni dalla banca.

 

I periodi in cui si intensificano questi tentativi di frode sono a ridosso delle festività e nei periodi di saldi, quando tutti ricevono moltissime comunicazioni e messaggi.

 

In questi casi non si deve rispondere, bloccare il numero e segnalarlo. Le truffe messaggi WhatsApp avvengono in tutto il mondo, ma solitamente i prefissi più usati dai truffatori sono: +234 (Nigeria) +233 (Ghana), +44 (Regno Unito), +92 (Pakistan), +221 (Senegal), +255 (Tanzania); +60 (Malesia).

 

Proprio per prevenire queste situazioni, Confartigianato ha creato, a livello nazionale, una campagna “Più sicuri insieme” promossa da Anap, insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza.

 

Il Presidente Anap Arezzo, Angiolo Galletti, lancia un nuovo appello per tornare a parlare di situazioni che spesso tornano a presentarsi, a danno dei più fragili e delle loro famiglie.

 

“La nostra idea è quella di continuare ad essere un punto di riferimento per i nostri associati. Il nostro sportello è sempre aperto per condividere esperienze con chiamate e messaggi sospetti – spiega il Presidente Confartigianato Anap Pensionati Angiolo Galletti – Il vademecum contro le truffe che abbiamo redatto assieme alle Forze dell’Ordine a livello nazionale ha prodotto una collaborazione fattiva.

 

Pertanto chiunque si rivolga ad Anap sarà poi messo in contatto con chi si occupa di investigare sulle truffe, in atto o solo tentate. Stiamo inoltre organizzando, come Anap aretina, corsi e momenti di sensibilizzazione rivolti agli over 65, in programma per i prossimi mesi.

 

Evitare in ogni caso di fornire i dati personali e le proprie coordinate bancarie è sempre la migliore strategia da mettere in atto. Allo stesso tempo è sempre consigliabile chiedere il supporto dei propri familiari per evitare che questi attacchi diventino pericolosi.

 

Il nostro impegno va anche nella direzione di creare una rete di protezione familiare e sociale, coinvolgendo attivamente figli, nipoti, amici e operatori sociosanitari per contrastare efficacemente il fenomeno. Invitiamo quindi – ha concluso Galletti – alla massima attenzione rispetto a ciò che arriva tramite messaggio, chiamata e posta elettronica nei nostri cellulari”.

 

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