Negli ultimi giorni assistiamo, in diverse cittร italiane, a unโescalation di violenza giovanile. Le notti di malamovida a Roma, la maxi operazione contro le baby gang che ha coinvolto anche Arezzo, sono segnali preoccupanti.
Oggi รจ il sindaco stesso a parlare di โrisse e regolamenti di contiโ tra bande giovanili nel centro storico di Castiglioni. E lo fa usando parole pesanti, che non possono essere sottovalutate.
Senza voler paragonare realtร profondamente diverse, quello che preoccupa รจ il minimo comune denominatore: lโassenza di regole o, peggio, lโincapacitร di farle rispettare.
Nel capoluogo provinciale, ormai quotidianamente, si registrano episodi di violenza, aggressioni, molestie.
A Castiglioni cominciamo a vedere segnali dello stesso genere. ร tempo di ammettere che stiamo raggiungendo un livello dโallarme.
Che fare?
Il ruolo educativo delle famiglie รจ fondamentale, ma non basta. Le istituzioni locali hanno mai davvero cercato di capire dove e come nascono questi disagi?
Hanno mai guardato dentro le dinamiche familiari difficili, nelle pieghe del mondo giovanile che vive le strade, i social, il vuoto?
ร necessario un controllo piรน capillare del territorio, con piรน uomini, piรน mezzi, piรน presenza vera e costante, soprattutto nelle ore notturne.
Ed รจ ora di finirla con lโatteggiamento da “volemose bene”. Alcuni amministratori sembrano piรน preoccupati dellโimmagine che dei problemi reali.
Ma non si puรฒ continuare a infiocchettare tutto di rosa confetto mentre il disagio cresce sotto gli occhi di tutti.
La cosa piรน triste? Recitare due parti in commedia: da una parte si lascia il paese senza regole e controlli, dallโaltra ci si mostra indignati quando accadono episodi violenti. Facile piangere sul latte versato.
Noi chiediamo risposte, azioni concrete e un cambio di passo immediato. Perchรฉ Castiglioni non puรฒ permettersi di perdere anche il controllo del proprio futuro.