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A proposito dei laboratori biologici in Ucraina

di Stefano Pezzola

Che cosa dicevamo a proposito dei laboratorio biologici in Ucraina?

https://www.arezzoweb.it/2022/il-mondo-vorrebbe-sapere-cosa-stavano-facendo-gli-americani-nei-laboratori-biologici-di-livello-iv-in-ucraina-527839.html

Una solerte lettrice si affrettò a commentare la notizia segnalando che laboratori per il trattamento di patogeni sono presenti anche presso ospedali della nostra regione, forse lasciandosi bonariamente sfuggire che nel caso dell’Ucraina non sembra proprio si tratti di laboratori di analisi come quelli presenti dei presidi ospedalieri, bensì di laboratori di livello IV fratelli gemelli di quello di Wuhan.
A seguito delle primissime notizie provenienti dall’Ucraina e pubblicate da alcuni quotidiani nel nostro paese circa quindici giorni fa, i fact checkers filogovernativi di professione come Bufale.net e Open.online, hanno gridato all’ennesima fake news, tutte balle insomma.
Pare invece proprio di no.
Vediamo che cosa scrive il New York Post a firma Jon Levine e Jesse O.Neill.

https://nypost.com/2022/03/26/hunter-biden-played-role-in-funding-us-bio-labs-contractor-in-ukraine-e-mails/?fbclid=IwAR24ZK6ZMxRD_cCqExuy6yfbqajs32NutjuzlPxLHpjhXq-vUMmkyakRvC4

Giusto per ricordare allo sbadato lettore, il New York Post è un giornale statunitense fondato nel 1801.
Dal 1993 appartiene al gruppo News Corp di Rupert Murdoch, ed è il sesto giornale USA per tiratura, anche in questo caso non si tratta di un manipolo di complottisti non vaccinati dediti ad attaccare il loro paese.

Una serie di e-mail provenienti dal laptop di Hunter Biden –  la cui esistenza è stata riportata in esclusiva da The Post nell’ottobre 2020 – mostrano che il figlio del presidente americano ha avuto un ruolo determinante per l’appalto nella gestione dei virus killer e armi biologiche sviluppati nei laboratori biologici n Ucraina.
Mosca ha sostenuto che i laboratori ucraini hanno prodotto armi biochimiche per volere della famiglia Biden.
Lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden è coinvolto nella creazione di bio laboratori in Ucraina”, ha detto il portavoce della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, secondo i media statali.

“Un fondo di investimento gestito da Hunter Biden ha finanziato la ricerca e l’attuazione del programma biologico militare degli Stati Uniti. È ovvio che Joe Biden era a conoscenza di tale attività” ha continuato Volodin, chiedendo un’indagine del Congresso degli Stati Uniti e una spiegazione della Casa Bianca.
I funzionari dell’intelligence statunitense avevano in precedenza respinto il messaggio della Russia come propaganda di guerra, spiegando che la rete ucraina di laboratori biologici dedicati alla ricerca sugli agenti patogeni non era segreta e aveva ricevuto pubblicamente finanziamenti da Washington.
Tuttavia, la nuova affermazione della Russia secondo cui il fondo di investimento del primo figlio del presidente Biden è coinvolto nella raccolta di fondi per progetti nei laboratori biologici in Ucraina, sono molto accurate e circostanziate.
Il principale canale televisivo russo “Perviy kanal” ha trasmesso immagini video girate da due fotoreporter all’interno di uno di questi laboratori nella zona di Chernobyl all’interno del quale sono state trovate moltissime prove documentali.

Nel servizio in lingua chiaramente russa e che mi sono fatto tradurre da un’amica che abita da molti anni a Firenze (vedi link sotto) il giornalista si chiede: “quale ricerca segreta è stata condotta nei laboratori di Chernobyl? Una potenziale minaccia per il continente, e forse per il mondo intero.  Adesso esperti russi stanno studiando i materiali trovati nel laboratorio. Al momento ci sono più domande che risposte. Ma la situazione sta diventando molto chiara. I recenti eventi alla centrale nucleare sono stati utilizzati dai media occidentali come fonte di falsa propaganda. Ma cosa è successo e sta effettivamente accadendo in questi laboratori?“.
https://www.1tv.ru/news/2022-03-26/424707-rossiyskie_eksperty_izuchayut_vazhneyshie_materialy_naydennye_v_laboratoriyah_chernobylskoy_aes

E poi ci sono le e-mail che inchiodano in modo inequivocabile Hunter Biden – mail reperite a seguito di una inchiesta da parte  del The Post e pubblicate anche dal Daily Mail venerdì scorso.
Rosemont Seneca Technology Partners ha investito 500 mila dollari nella società di ricerca sui patogeni californiana Metabiota e ha raccolto altri milioni attraverso aziende che includevano Goldman Sachs, secondo le e-mail trovate appunto nel computer del giovane Biden.
Hunter Biden ha presentato la società Metabiota ai funzionari di Burisma, la compagnia ucraina del gas di cui era membro del consiglio di amministrazione, per un fantomatico “progetto scientifico” che coinvolgeva laboratori biologici in Ucraina.
In una nota di un funzionario di Metabiota indirizzata ad Hunter Biden si legge che “potremmo affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia“.
La vicepresidente di Metabiota Mary Guttieri aveva anche scritto a Hunter su questioni geopolitiche che implicavano ricerche nell’ex repubblica sovietica nell’aprile 2014, due mesi dopo che la Russia ha invaso e annesso la regione della Crimea.
Come promesso, ho preparato il memo allegato, che fornisce una panoramica di Metabiota, del nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le reti e i concetti per affermare l’indipendenza culturale ed economica dell’Ucraina dalla Russia e la continua integrazione nella società occidentale“, si legge nella sua nota.
Pochi giorni dopo il dirigente di Burisma Vadym Pozharskyi scrive a Biden di un progetto ‘Science Ukraine'”.
Un ex ufficiale della CIA, Sam Faddis, ha dichiarato al Daily Mail: “suo padre era il vicepresidente degli Stati Uniti e responsabile delle relazioni con l’Ucraina. Allora perché Hunter non solo era nel consiglio di amministrazione di una sospetta società di gas ucraina, ma li aveva anche collegamenti con una società che lavora sulla ricerca di armi biologiche?”.
Quesito che giro volentieri al segretario del Partito Democratico Enrico Letta.

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