Quante volte il telefono è stato oggetto nelle scene teatrali degli ultimi 80 anni? Fra gli strumenti della modernità è quello che maggiormente ha stimolato gli autori teatrali a farlo divenire elemento essenziale di dialoghi a distanza più o meno esilaranti, ma anche drammatici.
E’ il regista aretino Moreno Betti ad aver architettato “Telefoniamoci”, una commedia basata su quello che è stato il telefono a teatro.
Domenica prossima (17 novembre alle ore 17.00) va in scena con la compagnia teatrale Primancera, al Cas di Tortaia, in un apprezzato cartellone che valorizza tantissime esperienze di teatro nostrano.
Sul palcoscenico Floriana Poggini, Maria Senesi, Angioletta Tanganelli, Brunella Bonini, Lorella Geppetti, Francesco Savarino e Paolo Nocentini.
La Compagnia Primancèra (dall’aretino prima ‘n c’era) nasce nel 1997 da un progetto della Circoscrizione e del Centro di Aggregazione Sociale Fiorentina.
Studenti, pensionati, casalinghe e impiegati costituiscono il nucleo principale del gruppo teatrale, che sovente ha compiuto la scelta di portare in scena spettacoli in vernacolo, nella convinzione che il dialetto non sia un limite linguistico, ma un punto di forza, in grado di parlare del particolare, rimandando a concetti universali.
Durante questi anni la Compagnia ha rappresentato opere di Molière, di Feydeau o della migliore tradizione napoletana; non sono mancati consenso del pubblico e premi delle giurie per le interpretazioni degli attori e per la qualità degli spettacoli.
Quello in programma domenica alla Tortaia sviluppa sul canovaccio delle narrazioni, le migliori situazioni e condizioni del teatro italiano, con al centro il telefono, che secondo le circostanze modifica e valorizza il linguaggio della commedia.