Rendere umano il rapporto con i familiari e informare sulle cure prestate al proprio congiunto che è ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva. Si chiama “Rianimazione aperta” la rivoluzione che apre le porte della Terapia Intensiva del San Donato di Arezzo, diretto dalla dottoressa Raffaella Pavani. «Aprire le porte del nostro reparto rappresenta un forma di umanizzazione dell’assistenza in virtù del principio che la comunicazione costituisce tempo di cura, un sostegno sia ai pazienti che ai parenti che possono rendersi conto di come si lavora nel nostro reparto – spiega la dr.ssa Raffaella Pavani responsabile Area Dipartimentale Terapie intensive Area Est Asl Tse – Ci sono delle situazioni in cui avere i familiari vicini è un aiuto anche per noi».
«Permettere la presenza di familiari e visitatori in Terapia Intensiva – continua la dr.ssa Pavani – non è una concessione che facciamo al paziente ma il riconoscimento di un suo diritto. Il paziente, quando le circostanze lo permettono, dovrebbe avere la possibilità di decidere quali persone siano particolarmente significative per lui e chi desidera avere accanto nel difficile tempo della malattia e nel caso in cui il paziente non fosse in grado di esprimere le sue preferenze, noi non dobbiamo sottrarlo ai propri affetti. Creare una Rianimazione “Aperta” non è solamente una questione di tempi di visita: occorre considerare anche l’apertura relazionale oltre che fisica. Vedere con i propri occhi il lavoro svolto in reparto aiuta a rassicurare i familiari, rafforzando in essi la convinzione che i loro cari siano assistiti in modo attento e costante accrescendo la fiducia e l’apprezzamento verso l’Equipe».
La Terapia Intensiva sarà aperta ai familiari dei pazienti dalle 15 alle 23. Una fascia oraria che prevede una ulteriore suddivisione: dalle 15 alle 17 è consentito l’ingresso massimo di 2 visitatori alla volta per degente senza possibilità di cambio, orario in cui il medico di guardia e l’infermire refente forniranno notizie relative all’anadamneto clinico assistenziale. Dalle 17 alle 21 il passo viene chiuso ma rimane la possibilità ad un visitatore di rimanere senza possibilità di cambio con altre eventuali persone presenti in sala di attesa. Dalle 21 alle 23 è consentito l’ingresso di massimo 2 visitatori alla volta per degente con possibilità di cambio.
«Ovviamente ci sono delle regole da seguire da parte dei familiari per garantire la sicurezza e l’appropriatezza assistenziale – puntualizza il dott. Roberto Bindi, Infermiere Coordinatore della Terapia Intensiva – per garantire una permanenza corretta, nel rispetto degli altri pazienti. Regole reperibili sulla nostra cartellonistica affissa nella sala d’aspetto, nelle brochure e scaricabili sul telefonino attraverso un QR Code».
Ai visitatori sarà chiesto non soltanto di avere la massima attenzione per tutti i pazienti del reparto ma anche di rispettare alcune norme igieniche (lavarsi le mani prima e dopo la visita), di sicurezza (non toccare apparecchiature o linee infusionali) e gestionali (uscire durante manovre di emergenza). E’ inoltre importante garantire all’équipe medico-infermieristica tempi e spazi propri, consentendo libertà nella comunicazione, pieno rispetto della confidenzialità.
Inoltre, durante le visite i congiunti i familiari sono tenuti a: misurare la temperatura corporea prima dell’ingresso in degenza (se temperatura > 37.0 C° è vietato l’ingresso), informare il personale di reparto della presenza di sintomi e segni come tosse, febbre, raffreddore, diarrea (se presenti è vietato l’ingresso), indossare maschera filtrante FFP2, lavarsi le mani con sapone disinfettante all’ingresso e all’uscita e, quando indicato dal personale di reparto, indossare camice, mascherina chirurgica e sovrascarpe monouso, non invadere gli spazi dedicati ad altri degenti.