Andrea Zhok, docente associato di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano, noto per le sue riflessioni filosofiche e politiche approfondite e spesso provocatorie, ha recentemente pubblicato sulla propria pagina Facebook un’analisi severa sullo stato della democrazia in Europa. L’occasione è stata il voto favorevole del Parlamento europeo sul piano di riarmo, approvato con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti.
Zhok sostiene che questo voto rappresenti simbolicamente la fine della democrazia europea, descrivendola come una struttura politica già “appassita“, i cui “petali secchi sono caduti” proprio con questo passaggio. Secondo il filosofo, la democrazia non sarebbe stata sostituita da una dittatura tradizionale, ma superata in maniera più subdola e complessa attraverso il dominio delle istituzioni e dei media da parte dell’oligarchia finanziaria e dei suoi interessi economici.
Nella sua analisi, Zhok sottolinea come la società europea abbia progressivamente perso gli strumenti per esprimersi politicamente, anche a causa di modifiche nelle leggi elettorali e di un sistema mediatico sempre più monopolizzato e meno pluralista. Questo avrebbe consentito un “aggiramento” della volontà popolare, riducendo al minimo gli spazi di reale confronto democratico.
Il filosofo mette in relazione questa situazione con gli eventi recenti, come la pandemia Covid-19 e la guerra russo-ucraina, che hanno ulteriormente accelerato il processo di militarizzazione della società e di monopolizzazione delle risorse pubbliche da parte di poteri economici globalizzati. Secondo Zhok, tali crisi sono servite come occasioni per consolidare strutture di potere che limitano drasticamente le libertà civili e democratiche.
Preoccupante anche il futuro descritto da Zhok, caratterizzato da un crescente indebitamento privato che rappresenterà la nuova forma di controllo sociale, più efficace e pervasiva dei tradizionali modelli di coercizione violenta. Prevede, inoltre, che il patrimonio immobiliare privato finirà per diventare garanzia necessaria per ottenere finanziamenti indispensabili a soddisfare bisogni primari.
La riflessione di Andrea Zhok apre certamente a dibattiti e discussioni approfondite sul futuro politico dell’Europa, mettendo in guardia contro scenari inquietanti che richiedono un’attenzione immediata e concreta da parte di cittadini e istituzioni.