Aretini sugli scudi: tanti visitatori per la mostra “Landscape inscape” di Giuliano Caporali, Giuliano Censini e Pasquale Marzelli

Dall’8 al 30 luglio 2023 il secondo piano della Canonica di piazza Pio II, a Pienza (SI), ospita “Landscape inscape”, mostra di pittura di Giuliano CaporaliGiuliano Censini e Pasquale Marzelli.

Tanti turisti hanno già visitato, nei primi giorni di apertura, l’esposizione allestita nell’edificio storico collocato tra il Duomo di Santa Maria Assunta e il Palazzo Vescovile.

LA MOSTRA

Tre artisti caratterizzati da linguaggi e percorsi differenti, ma uniti da un’amicizia lunga una vita, nata sui banchi di scuola ad Arezzo e ancora oggi più solida che mai. Può essere sintetizzata così Landscape inscape”, mostra con cui il torritese Giuliano Censini e gli aretini Giuliano Caporali e Pasquale Marzelli presentano i loro paesaggi interiori in una delle perle rinascimentali della Toscana.

Materia, segno, colore e sperimentazione dialogano in perfetto equilibrio nell’arte di Giuliano Caporali. Il pittore trasmette all’osservatore le emozioni attraverso intense opere astratte che ricordano i muri corrosi dal tempo e le pareti intonacate da cui emergono stratificazioni infinite, forme evocative, graffiti e accenni di architetture. Sono impronte evanescenti che lasciano aperta la domanda su chi possa averle lasciate e quando tutto ciò possa essere avvenuto. Negli anni lo stile dell’artista si è fatto sempre più essenziale, esecrando il superfluo. Le sue opere custodiscono tante verità celate, pronte a rivelarsi a tutti coloro che hanno la sensibilità di fermarsi a osservarle e cogliere le vibrazioni che emanano.

La passionalità del rosso, la spiritualità dell’azzurro e la purezza del bianco. I marroni di Madre Terra e l’oro come cuore alchemico. Il nero come “scatola” dove sono conservate le memorie e il vissuto che si confrontano sia con l’attualità transitoria, fragile e in evoluzione, sia con un futuro ancora da svelare. Basterebbero i colori a raccontare la magia dell’arte di Giuliano Censini, ma osservando le sue opere si ammirano anche le sperimentazioni, che combinano materiali diversi con l’obiettivo di fissare le emozioni suggerite da un mondo perduto e poi ritrovato. Attraverso rigorose composizioni e complesse campiture cromatiche, il pittore interpreta il cielo, il mare e la campagna, regalando puntualmente visioni indimenticabili.

Grazie a piccoli agglomerati di case e casolari abbandonati, Pasquale Marzelli trasmette all’osservatore la nostalgia per un passato fatto di cose semplici e genuine. Nella sua pittura emergono la complessa rielaborazione dello spazio prima destrutturato e poi ricomposto, l’amore per l’ambiente agreste e la capacità unica di rinnovare con originalità e freschezza un tema classico come il paesaggio, ricollegandolo alla transitorietà della vita. Accanto alle vedute sono presenti anche scorci sublimi di campi in fiore. Sono terreni incolti, in cui la natura selvaggia riprende il sopravvento su tutto e riempie ogni anfratto. Papaveri, forasacchi, campanule, spighe che senza un ordine prestabilito creano un tripudio di forme e colori.

Volutamente le opere dei tre artisti dialogano e si mescolano negli ambienti espositivi, creando una situazione sorprendente per chiunque abbia l’opportunità di visitare una delle più belle mostre di arte contemporanea tra quelle aperte in questa stagione estiva nella Val d’Orcia.

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