Si chiama toracoscopia medica, viene eseguita dai Pneumologi e permette di esplorare la cavità toracica ed eseguire biopsie della pleura per la diagnosi dei versamenti pleurici persistenti o recidivanti da cause non note. Una procedura interventistica mininvasiva alternativa alla Videotoracoscopia (VATS) eseguita da chirurghi toracici.
L’introduzione della toracoscopia medica ha consentito all’ospedale San Donato di assumere un ruolo strategico nella diagnosi di molte malattie della pleura, da quando la Chirurgia toracica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese non esegue più interventi chirurgici nella struttura ospedaliera aretina: da oltre 10 anni, infatti, tutte le operazioni di chirurgia toracica della Asl Toscana Sud Est, inclusa la VATS per malattie della pleura, è centralizzato sulle Scotte di Siena.
Numerosi i vantaggi della toracoscopia medica: viene eseguita autonomamente dai Pneumologi e si differenzia dalla VATS per la minore invasività, i minori costi e perché non ha necessità di sala operatoria e di anestesisti. Una procedura importante, soprattutto a fronte del costante aumento delle patologie della pleura che, ogni anno, nel mondo interessano più di 3 mila persone per ogni milione di abitanti: tra queste le principali cause sono i tumori, fra cui il mesotelioma pleurico legato alla esposizione ad amianto oltre a infezioni e traumi.
«Per le patologie della pleura – spiega il dr. Raffaele Scala Responsabile Area Pneumologica Asl Toscana Sud Est e Direttore UOC Pneumologia e UTIP Ospedale Arezzo – prima l’intervento veniva fatto esclusivamente dal chirurgo toracico. Con la centralizzazione di tutti gli interventi di Chirurgia toracica su Siena, inclusa la VATS, ad Arezzo ci siamo organizzati per introdurre la toracoscopia medica che ha il vantaggio di evitare l’intervento di chirurgia toracica e al paziente di spostarsi a Siena. I casi più complessi che richiedono l’intervento del chirurgo in sala operatoria invece li mandiamo all’AOUS Santa Maria alla Scotte con la quale Asl Tse ha sottoscritto da tempo un rapporto di collaborazione fondamentale per la gestione integrata di questi pazienti».
Nonostante i vantaggi, la toracoscopia medica è una procedura che ancora pochi Centri Pneumologici applicano e fra questi c’è il San Donato di Arezzo.
«La toracoscopia medica viene eseguita in sedazione in sala di interventistica pneumologica, in modo autonomo senza ricorrere alla sala operatoria e senza la presenza dei colleghi anestesisti – continua il dr. Raffaele Scala –. Ad effettuarla è una equipe multiprofessionale pneumologica composta da medici e infermieri esperti nelle procedure interventistiche con capacità di gestione delle vie aeree e del paziente critico respiratorio».
Sono circa 200 le procedure eseguite ad Arezzo, senza registrare alcuna complicanza grave e con ottenimento della diagnosi in più del 95% dei casi esaminati. Solo i casi più complessi e quelli su pazienti ad alto rischio (meno del 5% dei totali) che richiedono l’intervento del chirurgo in sala operatoria e l’assistenza anestesiologica, vengono inviati all’AOUS Santa Maria alla Scotte.
Ma come viene effettuato l’intervento di toracoscopia medica? «La persona viene sottoposta a una sedazione di moderata profondità tale da mantenerla addormentata, ma in grado di respirare autonomamente – spiega il dr. Scala -: quindi effettuiamo un piccolo taglio nella parete toracica di pochi centimetri attraverso cui si inserisce lo strumento dotato di una ottica che ci permette di esplorare l’interno della cavità toracica ed effettuare biopsie del tessuto pleurico. La procedura richiede che il paziente venga ricoverato per pochi giorni e monitorato, non solo prima e durante, ma anche dopo l’esame».
L’attività di toracoscopia medica effettuata ad Arezzo è diventata oggetto di una tesi di specializzazione di un giovane medico dell’Università Vanvitelli di Napoli, che al San Donato ha seguito un percorso di formazione presso la Pneumologia UTIP di Arezzo. Nella ricerca sono state analizzate e comparate le casistiche di circa 200 pazienti fra quelli sottoposti a interventi di toracoscopia medica ad Arezzo e quelli aVATS in Chirurgia Toracica a Siena. Dal confronto non sono emerse differenze significative in termini di successo nella diagnosi e complicanze tra le due procedure. La tesi è stata oggetto anche di una pubblicazione scientifica su Diagnostics, rivista specialistica internazionale del settore che ha coinvolto la Pneumologia UTIP di Arezzo, la Universita’ Vanvitelli di Napoli e la AOUS.