Dopo l’assemblea che ha rilanciato l’Istituto storico aretino della Resistenza e dell’età contemporanea, il neo eletto Consiglio direttivo ha all’unanimità confermato presidente Camillo Brezzi.
Già docente di storia contemporanea all’Università di Siena, ha ricoperto incarichi nell’università e nelle istituzioni aretine. E’ stato Preside della Facoltà di Lettere e Pro Rettore dell’ateneo senese. Ha ricoperto l’incarico di assessore alla cultura sia nella Provincia che nel Comune di Arezzo ed è stato anche Presidente della Biblioteca Città di Arezzo. Nel corso della sua attività università, ha dato alle stampe numerosi libri dedicati al cattolicesimo politico, al rapporto Chiesa-Stato, alle memorie, alle leggi razziali, alla Shoah…
Dal 2005 è il direttore scientifico della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano
“Il ruolo dell’Istituto Storico aretino – commenta Brezzi – non è solo quello di conservare e trasmettere la memoria della storia e dei valori della Resistenza. Intendiamo evitare che un patrimonio storico e culturale si disperda e vogliamo lavorare anche sui grandi filoni della storia contemporanea di Arezzo. Quindi politica, economia, cultura, associazionismo, sindacalismo. La storia della fine del Novecento e del nuovo millennio corre a una velocità straordinaria rispetto a quella che avevamo fino ad allora conosciuto. Noi siamo impegnati affinché non se ne perdano pezzi e tutti possano riflettere su cosa è accaduto ieri per meglio comprendere cosa accade oggi. Un lavoro che svolgeremo all’interno della Rete degli istituti storici coordinati dall’Istituto Parri e, a livello regionale, dall’Istituto storico toscano. Saremo un istituto aperto al dialogo e alla collaborazione con tutte le persone e le associazioni interessate non solo alla storia ma anche alla difesa dei valori democratici”.