Caro carburanti, Mef: “Non ci sono le condizioni per un decreto di riduzione delle accise”

Il Mimit avvia la presentazione di una riforma del settore della distribuzione

Il prezzo della benzina sale, ma dal governo non arriveranno tagli delle accise. “Si evidenzia che il valore che il prezzo del petrolio greggio non ha registrato, con riferimento alla media del precedente bimestre, un aumento rispetto al suddetto valore di riferimento indicato nel Def, che consenta l’adozione del decreto di riduzione delle aliquote di accisa applicate al gasolio e alla benzina” sa sapere la sottosegretaria per l’Economia e per le finanze, Lucia Albano, rispondendo in commissione Finanze alla Camera a un’interrogazione a firma del deputato Fenu (M5s). In particolare, aggiunge, “con riferimento al prezzo di benzina e gasolio il Mimit precisa che al 31 luglio 2023 il prezzo mediorilevato per il tramite dei dati forniti dall’Osservatorio prezzi e tariffe corrisponde a 1,91 euro al litro per la benzina self e 1,76 euro al litro per il gasolio self. Valori che sostanzialmente rispecchiano l’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati”.

Intanta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy oggi ha avuto luogo un importante incontro riguardante la riforma del settore della distribuzione di carburanti e la ristrutturazione della rete, alla presenza anche del Mase e del Mef.

“Oggi si continua con un fattivo lavoro, stiamo presentando un disegno di legge che efficienta la rete distributiva, rivede le autorizzazioni, la contrattualistica tra titolari d’impianti e gestori e favorisce la transizione all’elettrico, ai biocarburanti, ai carburanti sintetici e all’idrogeno. Miriamo a promuovere una serie di interventi volti a modernizzare e migliorare l’attuale sistema di distribuzione. Tra le misure principali, rientrano: la revisione del sistema autorizzatorio per renderlo più flessibile e snello, garantendo al contempo il rispetto delle normative ambientali e di sicurezza stradale e un aggiornamento delle condizioni contrattuali tra i titolari d’impianti e i gestori, al fine di favorire una maggiore trasparenza e stabilità nel rapporto tra le parti. Sul fronte incentivi sono allo studio una serie di contributi per sostenere le spese necessarie a realizzare la trasformazione dei punti di rifornimento in elettrico, incoraggiando la diffusione di stazioni di rifornimento, con potenza di almeno 90 kW per singola infrastruttura; parallelamente, verranno previsti meccanismi di indennizzo per gli impianti che dovranno essere chiusi e bonificati. Finalmente dopo 10 anni s’interviene in un settore che necessita di misure non procrastinabili”. Lo dichiara Massimo Bitonci sottosegretario al Mimit, durante il tavolo carburanti presieduto dal ministro Urso e dal ministro Pichetto. 

Fonte
Agenzia Dire
www.dire.it

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