CASTIGLIONI, Non è un paese per giovani ?

Per i giovani occorre passare dalla movida alla vida.

La trama è ben diversa da Non è un paese per vecchi, film culto dei fratelli Coen. Il film è un capolavoro di tensione in crescendo, e di colloqui, sempre tesi che ruotano attorno ad un inquietante personaggio. Castiglioni al contrario è posto rilassante, ma con vari bulloni lenti da stringere.

Il momento attuale della vita di Castiglioni è vitale, occorre con pragmatismo non incipriarsi da eventi ben riusciti, ma che rimangono fini a se stessi se non si incastonano le cose in progetto che la porti, in tutte le sue parti, avanti. Ho detto progetto che è molto di più di un programma elettorale. Tutte le sue parti intendo anche la popolazione, specialmente dei giovani.

Il polso delle cose della vita di un posto si ha stando nelle sue strade e nei bar, non in uffici. Orecchie ed occhi allerta possono intercettare situazioni che vanno ben oltre la leggera superficie.

Episodi veri.
MAMMA UCRAINA ha fatto venire la figlia qui a Castiglioni dall’Ucraina pensando di dare un più sereno e solido futuro alla ragazza. La ragazza, non esistendo localmente alcuna formula aggregativa, ha tentato di uscire di casa e di trovare ragioni per vivere qui.
Dopo settimane di deserto relazionale, la ragazza si presenta alla mamma e dice Basta, non posso più stare qui.
Più o meno il discorso è stato:

Mamma io non posso vivere 4 o 5 giorni alla settimana soltanto mangiando ed andando al gabinetto aspettando il fine settimana per vedere un po’ di ragazzi. Ma anche in quei giorni, a parte che non sanno le lingue, tutto ruota in conversazioni completamente inutili con un bicchiere in mano. Io non bevo. Non trovo gruppi per passeggiare, magari nei monti attorno, per ascoltare e discutere di musica e di altro. Questa non è una vita, è un carcere dorato!

Ragazza decisa, ha preferito tornare in Ucraina a fare lo zigzag tra le bombe che rimanere a Castiglioni.

MAMMA RUSSA ha chiamato il figlio a stare qui, un 20/25 enne, bel ragazzo, ha detto alla mamma più o meno le stesse cose della ragazza ucraina, è tornato in Russia con il rischio di essere arruolato per la guerra. Ha scritto alla mamma che sta bene e si sta sposando.

L’articolo potrebbe finire qui.

Sembra una parabola ben scritta, armonica perché ha coinvolto due ragazzi di due paesi in guerra, che hanno preferito i rischi della guerra al vivere nella meravigliosa, e da me più volte decantata, Castiglioni.

Il confronto è molto forte, ma è vero.

Forse io ho un’altra età, e la vivo diversamente.

Solo stando tra la gente si possono intercettare i problemi.

Qualcuno può rispondermi che non è vero che Castiglioni non è per i giovani dato che nel week end – solo di notte – si riversano qui gruppi che vengono da tutta la Valdichiana, una specie di capitale della movida della valle.

Questo può essere il beneficio dei locali cittadini, ma apporta zero, alla costruzione di una persona, anzi spesso la posta alla distruzione, per alcol e conseguenti comportamenti.

Una sorta di raduno di Lucignoli nel Paese dei Balocchi, dove i rari Pinocchi che vorrebbero resistere, ed essere più virtuosi, vengono travolti dal gruppo.

Si potrebbe sopportare la deviazione del fine settimana se durante la settimana, ovviamente i ragazzi locali, fossero coinvolti in attività appaganti anti-noia, anti-solitudine, di accrescimento del capire e del fare. Ma durante la settimana, salvo attività dei rioni in alcuni periodi dell’anno, non vi è alcuna cosa per i giovani.

Castiglioni ha un volume impressionante di eventi, che si producono per portare in alto Castiglioni, ma sempre viene dimenticato di coltivare la presenza dei giovani con strategie e virtuosi stratagemmi. Lo stesso si può dire per allargare la platea di Castiglionesi che – salvo in alcuni tradizionali eventi – sono assenti. Per cui si vendono sempre le solite 30 persone, su 13.000.

Questo sta succedendo da anni.

La vicina Cortona che pur perdendo qualche colpo in favore di Castiglioni ha visto nascere una associazione giovanile, e si vede che non è nata da adulti politici che l’hanno voluta, che sta imperversando con eventi da loro ideati, discussi, preparano grafica, video, come se fossero un Comune dentro il Comune. Il loro giovanissimo presidente venne a Castiglioni ed in un incontro pubblico fece il mattatore incalzando di domande il nostro sindaco ed assessore alla cultura, con grande disinvoltura, capacità, e consistenza.

Esisterà un giovane a Castiglioni così? Io penso vi sia, se si cerca con la pazienza costante del cercatore d’oro nel fiume, sassolino dopo sassolino. Ma occorre il cercatore d’oro capace, non di organizzare feste per i giovani, ma tutto il resto.

Tutta questa mancanza organica e progettuale, provoca nottate di danni a cose, uno sporco da Estathè compulsivo, cannucce, bottiglie di birra, bicchieri ancora mezzi pieni, carte di pizze tutte come una scoriandolata sulle vie, e sempre a 2 metri da un cestino. I giovani non riescono a concepire quei 2 metri.

In questo contesto, riassunto per sommi capi ed in modo benevolo, interventi divulgativi con gazebo alla porta di entrata alla città hanno il solito effetto di chi pianta un banchino al fronte ucraino e volesse vendere i gemelli per polsi di camicia.

Qualcuno potrebbe invocare il detto dal bel suono, ma inconcludente, che,

Mal Comune, Mezzo Gaudio.

Cioè che tutta l’Italia – grosso modo – è così. Quindi essendo un problema planetario, non ci possiamo fare niente o poco.

Castiglioni ha la dimensione di una famigliona, e le cose se ben progettate e seguite, possono funzionare meglio che altrove.

Astenersi anche dall’avvio trionfale di campagne da Un Giorno Per…

Servono a zero, anzi servono solo ai tipografi e grafici.

Purtroppo il governare oggi, non è fatto di campagne e discorsi, ma occorrono nuove competenze per attivare modalità di progetto più capillari che arrivino al destinatario. Non è come dare il rame alle viti, in modo spray, ma occorre quasi prendere acino per acino e costruire il grappolo, con coccole e saper fare.

Questa progettualità per i giovani, si complica ulteriormente, perché occorre mettere a sistema, e al lavoro, i genitori e le scuole, in un modo strutturato, organico e nuovamente NON di propaganda blanda. Uno sforzo comune atto a rimuovere comportamenti non civici, ma soprattutto a scovare ed esaltare talenti che forse neppure i giovani sanno di avere.

Una città si può Amministrare, cioè l’ordinario di sopravvivenza, Gestire, cioè contenere lo straordinario, oppure PROGETTARE. con VISIONE completa.

Buon Lavoro.

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Piero ROSSI
Aretino Turista ad Arezzo,
itAlien Immigrato in Italia
info@pierorossi.it
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Tutto il resto sono pubbliche relazioni.
George Orwell

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