I Consiglieri regionali del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis hanno inviato una comunicazione ufficiale ai Comuni di Bibbiena e Chiusi della Verna per sottoporre alla loro attenzione la delicata situazione dell’area ex Cementificio Sacci.
Si tratta di una questione di grande rilevanza ambientale e sanitaria: secondo anche le ultime analisi condotte da ARPAT e ASL, nell’area sono ancora presenti materiali pericolosi, tra cui rifiuti contenenti amianto e fibre artificiali.
La progressiva fatiscenza delle strutture, accompagnata dall’assenza di interventi risolutivi, rappresenta un rischio concreto per la popolazione residente e per l’ambiente circostante.
«Non è più accettabile – hanno dichiarato i due consiglieri – che una situazione così critica rimanga senza soluzione. Anche gli ultimi pareri degli organi tecnici confermano la presenza di rifiuti pericolosi. È indispensabile avviare in primis un percorso di ripulitura dell’area.
Per questo abbiamo scritto ai sindaci dei comuni di Bibbiena e di Chiusi della Verna segnalando l’opportunità offerta dal bando nazionale per la selezione di piani di sviluppo nelle aree dismesse o in disuso, istituito con la Legge 178/2020, che prevede uno stanziamento di oltre 200 milioni di euro, e auspicando che venga colta.
Uno strumento che offre possibilità concrete, anche con la partecipazione in forma associata e il partenariato pubblico-privato, per dare una nuova vita a quest’area».
Ceccarelli e De Robertis hanno quindi sollecitato un impegno congiunto delle istituzioni locali e del privato proprietario per superare lo stallo attuale, approfittando del bando, in chiusura il 30 gennaio pv, entro il quale si può comunicare il proprio interesse a partecipare.
“Occorre che il prima possibile chi ne ha la competenza provveda alla ripulitura dell’area dai materiali pericolosi per la salute e costruisca le condizioni per la realizzazione della variante stradale e per la completa rigenerazione approfittando del bando.
Un intervento tempestivo non solo consentirebbe di eliminare i rischi per la salute pubblica, concludono Ceccarelli e De Robertis, ma offrirebbe anche l’opportunità di trasformare l’area in una risorsa per lo sviluppo della vallata, integrandosi nel tessuto sociale e infrastrutturale locale.”
Ufficio Stampa e comunicazione Gruppo PD