Censurata l’intervista di ArezzoWeb Informa al dottor Fabio Milani

A seguito di un avviso da Youtube, il giornale è stato bloccato per una settimana

di Andrea Giustini

La piattaforma Youtube ha arbitrariamente rimosso dal canale di ArezzoWeb Informa il video dell’intervista al dottor Fabio Milani. Il motivo sarebbe una presunta violazione delle “Norme della Community” in materia di disinformazione sul coronavirus. “Il nostro team – è stato notificato al giornale dalla piattaforma – ha esaminato i tuoi contenuti e purtroppo riteniamo che violino le nostre regole sulla disinformazione in ambito medico”. Ma non è finita qui. ArezzoWeb Informa ha anche ricevuto un primo avviso da parte della piattaforma, che si è concretizzato in un blocco: al giornale è stato impedito di pubblicare contenuti o avviare dirette streaming per una settimana.

Riascoltando le parole che il medico aveva rilasciato ai microfoni della testata e leggendo proprio le norme della Community, la decisione di Youtube risulta incomprensibile. Ma prima di parlarne nello specifico facciamo un passo indietro.

Chi è Fabio Milani?

Fabio Milani è un medico bolognese noto per aver curato a casa molte persone, andando tuttavia contro le disposizioni del Ministero della Salute. Come ArezzoWeb Informa sottolineava nella descrizione dell’intervista, al momento “rischia di essere radiato dall’albo dei medici solo per aver curato le persone malate di covid-19”. Martedì 7 giugno scorso infatti si è aperto presso l’Ordine dei Medici di Bologna un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Milani era stato ascoltato dal direttore del giornale, Stefano Pezzola, durante un evento in Piazza della Repubblica, ad Arezzo.

Il tema principale dell’intervista era stato quello della paura. Paura nei cittadini, descritti a un certo punto da Milani come “ipocondriaci”. Ma soprattutto paura nei medici, che secondo il dottore troppo spesso si sono limitati ad applicare passivamente il “protocollo” di vigile attesa del Ministero della Salute italiano, quando in realtà quelli del Governo erano solo “suggerimenti”. «La gestione sanitaria del paziente in realtà è sempre rimasta in carico al medico – aveva detto Milani ai microfoni di ArezzoWeb Informa – che, secondo scienza e coscienza, poteva decidere se andare a casa del paziente o non andare».

Le Norme di Youtube

In materia di disinformazione sul Covid-19, la piattaforma stabilisce che:

“YouTube non tollera contenuti che diffondano disinformazione in ambito medico, in contraddizione con le informazioni fornite sul COVID-19 dalle autorità sanitarie locali o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Queste misure si limitano ai contenuti in contraddizione con le linee guida fornite dall’OMS e dalle autorità sanitarie locali […]”.

Delinea 5 argomenti su cui andare contro alle informazioni ufficiali comporta conseguenze: il trattamento dell’infezione da Covid-19, la sua prevenzione e diagnostica, la trasmissione del virus e la messa in discussione della sua esistenza. La piattaforma fornisce poi una lunga serie di esempi di contenuti “intollerabili”: da quelli che promuovono l’uso di farmaci come l’idrossiclorochina a quelli che sostengono la pericolosità dei vaccini poiché causerebbero aborti, autismo e quant’altro, fino alla morte. E’ naturalmente bannata anche qualsiasi affermazione che sminuisca la pericolosità del virus così come presentato dalle autorità, che sostenga come in realtà non si siano verificate né morti né contagi, e quelle che negano direttamente che il virus Sars-Cov-2 esista. Un esempio concreto:

“Affermazioni secondo le quali il tasso di mortalità del COVID-19 sia uguale o inferiore a quello del raffreddore o dell’influenza stagionale”.

Il problema è che il dottor Milani non aveva fatto alcuna affermazione che andasse contro quanto stabilito dalle “Norme della Community”.

L’Intervista

Nessuna delle parole del medico era stata spesa per negare l’esistenza del virus, sminuirne la pericolosità, o ancora consigliare metodi di cura alternativi o simili. In tutta l’intervista, come è possibile ancora ascoltare sulla pagina facebook del giornale, l’unica cosa che poteva esser considerata “problematica” era il descrivere l’emergenza e la pandemia come “presunte tali” o “finte”. Ma questo non perché Milani negava l’esistenza del virus o la sua pericolosità, bensì perché criticava l’operato del Governo e dei mezzi di informazione che, nella sua visione, avrebbero raccontato molte bugie ai cittadini per mantenere viva la paura. «Non c’è mai stata un’emergenza – è possibile ascoltare nell’intervista – se non i primi 15 giorni quando nessuno sapeva assolutamente niente».

Le scelte politiche del Governo venivano così più volte interpretate come un tentativo di controllo dei cittadini. Sui molti casi di contagio fra persone vaccinate ad esempio Milani aveva detto: «Hanno raccontato tante bugie, a cominciare dallo sconsigliare le autopsie che avrebbero permesso di sconfiggere questa “finta pandemia”. Hanno mantenuto terrore e paura nella gente e creato un gran caos così che la gente a un certo punto non capisse più niente, non sapesse più a chi dar retta, dove era la verità, dove le bugie». Oppure sul green pass: «Il fine non è stato vaccinare tutti ma obbligare la gente a fare qualcosa perché sennò non si otteneva il green pass, il fine era solamente questo qui: il controllo totale sulla gente».

Non è la prima volta che il giornale subisce la rimozione di contenuti da parte della piattaforma. Nei mesi scorsi era stata censurata anche l’intervista al dottor Giuseppe di Bella, condotta da Piero Rossi. Adesso, secondo le norme di Youtube, se il canale di ArezzoWeb Informa riceverà un secondo avviso da parte della piattaforma, verrà attuato un blocco più consistente, della durata di due settimane. Se nell’arco di 90 giorni dal primo avviso ne arrivasse anche un terzo Youtube chiuderà arbitrariamente il canale del giornale.

Il link al video dell’intervista, ancora disponibile sulla pagina facebook di ArezzoWeb Informa.

 

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