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Cerimonia in onore della Med. d’oro al valor militare Giuseppe Rimbotti

La Federazione Aretina dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor
Militare,l ’Amministrazione Provinciale di Arezzo ed il Comune di Foiano della Chiana  hanno ricordato oggi  presso il cimitero di Pozzo della Chiana l’eroe Ten. GIUSEPPE RIMBOTTI decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, combattente per la libertà.

Alla cerimonia erano presenti il V. Sindaco di Foiano della Chiana Jacopo Franci, il Consigliere Simon Pietro Palazzo per la Provincia di Arezzo ,il Consigliere Regionale Gabriele Veneri, il Col Claudio Rubertà Comandante Provinciale Carabinieri, il Col Sebastiano Petrolito dell’Istituto Geografico Militari, rappresentanti delle Forze delle Ordine, le associazioni combattentistiche d’arma e del volontariato.

La commemorazione è iniziata con l’esecuzione dell’Inno Nazionale ed i saluti del Presidente della Federazione del Nastro Azzurro di Arezzo-Siena Stefano Mangiavacchi, successivamente il V.Sindaco di Foiano, il Rappresentante dell’Amministrazione Provinciale ed il Consigliere Regionale Veneri hanno deposto un omaggio floreale alla tomba del Decorato, al termine della quale il Parroco di Pozzo della Chiana ha recitato una preghiera di suffragio ed impartito la Benedizione.

Sono poi seguiti gli interventi della Autorità e della figlia della MOVM Anna Rimbotti ,la cerimonia si è conclusa con la consegna di un Attestato alla Memoria ai familiari del Ten. Giuseppe Rimbotti rilasciato dall’Istituto del Nastro Azzurro.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 il Ten. Rimbotti decise di resistere e fedele al giuramento verso il tricolore non consegnò le armi ai tedeschi ed iniziò a combattere per la libertà.

Al Ten Giuseppe Rimbotti fù concessa la Medaglia d’Oro al VM con la motivazione << Improvvisamente affrontato, mentre isolato cercava di raggiungere il proprio reparto impegnato in combattimento, da numerosi tedeschi che intendevano disarmarlo, ne abbatteva due a colpi di pistola. Ferito, non desisteva dal suo atteggiamento e ne abbatteva un altro. Disarmato da un colpo di fucile che gli strappava l’arma di mano veniva catturato, ferito in più parti del corpo.

Condannato a morte con giudizio sommario, all’offerta dell’avversario di aver salva la vita, a condizione che si recasse dal proprio comandante di battaglione a consigliargli la resa, fermamente rifiutava, pur sapendo di mettere in tal modo a repentaglio la propria esistenza. Liberato in seguito alla resa delle truppe tedesche, partecipava con valore alla guerra di liberazione. Bell’esempio di fermezza, di sprezzo della vita e di onore militare. Passo del Prevallo (Trieste), 9 settembre 1943.>>

La cerimonia ha voluto ricordare uno dei tanti eroi spesso dimenticati ma grazie ai quali oggi viviamo in una Nazione libera e democratica.

Nella sola Provincia di Arezzo l’Istituto del Nastro Azzurro rappresenta 1758 Decorati al Valor Militare dal Risorgimento fino ai nostri giorni.

 

 

 

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