Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata nell’ambito delle campagne benefiche promosse attraverso il Pandoro Balocco Pink Christmas e le Uova di Pasqua firmate Chiara Ferragni. La decisione è stata presa dalla Procura di Milano, che ha ritenuto ci fossero sufficienti elementi per portare l’imprenditrice digitale a processo.
L’inchiesta riguarda le operazioni commerciali che avrebbero indotto i consumatori a credere che l’acquisto di questi prodotti fosse direttamente collegato a una donazione benefica. Secondo gli inquirenti, la comunicazione utilizzata per promuovere questi articoli avrebbe creato un “inganno commerciale”, facendo percepire ai clienti che parte del ricavato fosse destinata interamente alla beneficenza. In realtà, il contributo donato sarebbe stato indipendente dalle vendite e già prestabilito.
Il caso ha generato forti polemiche, portando non solo a ripercussioni legali, ma anche a un duro colpo d’immagine per Ferragni, che ha dovuto affrontare critiche e perdita di fiducia da parte dei suoi follower e dei brand con cui collabora.
La difesa di Chiara Ferragni: “Sono pronta a dimostrare la mia innocenza”
Chiara Ferragni ha risposto alle accuse dichiarando pubblicamente la sua totale estraneità ai fatti e definendo il procedimento “profondamente ingiusto”.
“Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”, ha dichiarato Ferragni.
I suoi avvocati, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno ribadito che la loro assistita non ha commesso alcun reato e che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) ha già affrontato il caso sotto il profilo amministrativo, concludendo l’indagine con una multa e senza risvolti penali.
Il processo è fissato per il 23 settembre 2025, data in cui Chiara Ferragni dovrà comparire davanti al tribunale per difendersi dalle accuse di truffa aggravata.
Se riconosciuta colpevole, l’imprenditrice potrebbe rischiare conseguenze legali importanti, considerando che l’accusa di truffa aggravata è un reato che prevede pene fino a 5 anni di reclusione. Tuttavia, il percorso giudiziario è ancora lungo e sarà la magistratura a stabilire l’effettiva responsabilità dell’influencer.
Nel frattempo, la vicenda continua a far discutere, mentre l’attenzione mediatica resta divisa tra il processo e gli sviluppi della separazione tra Ferragni e Fedez, che ha contribuito a distogliere l’interesse pubblico dal caso giudiziario.