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Consiglio Comunale 28 novembre 2024 / le interrogazioni

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Michele Menchetti sul caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori, “un quadro discriminatorio che rischia di coinvolgere il sistema economico aretino, orafo in particolare. Per evitare tale deriva, che ha già coinvolto altre città e comparti, chiedo al sindaco se ha consapevolezza di questo pericolo e se mai si è confrontato con le comunità di lavoratori maggiormente a rischio”.

Egiziano Andreani è tornato sui percorsi pedonali attorno alle mura della fortezza medicea. “A seguito dell’atto d’indirizzo di cui sono stato primo firmatario e che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, chiedo se sono stati predisposti progetti in tal senso, almeno per alcuni tratti, che prevedano anche la canalizzazione delle acque piovane per evitare infiltrazioni nell’area cimiteriale”.

L’assessore Alessandro Casi ha ricordato che sono in ballo alcuni piani di sviluppo di questo genere di percorsi, anche a firma della Soprintendenza, e che è intenzione implementarli in collaborazione con la Fraternita dei Laici.

Francesco Palazzini è tornato sulle problematiche relative all’area Lebole “per capire se ci siano stati degli sviluppi. La proprietà ha ottemperato ad alcune prescrizioni contenute in una precedente ordinanza ma senza rispettarne molte altre, relative all’estetica e al decoro degli edifici e delle aree di pertinenza. La situazione di degrado è un problema per la sicurezza e per l’immagine turistica: la proprietà ha fornito un cronoprogramma degli interventi di sua competenza”?

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “non abbiamo ancora ricevuto questo cronoprogramma e solleciteremo la proprietà a fornircelo. I rilievi di Palazzini sono giusti: registriamo solo un parziale rispetto dei dispositivi delle antecedenti ordinanze e per questo insisteremo affinché si provveda almeno alla ripulitura della parte arborea che insiste sulla recinzione. Dopo di che spingeremo sempre la proprietà a concentrarsi sui miglioramenti estetici, che riguardano però infissi, intonaci e coperture di edifici destinati, sottolineo, alla demolizione. Non è quindi scontato ottenere queste azioni. Ricordo inoltre che se l’amministrazione comunale ottemperasse in sostituzione della proprietà, dovrebbe entrare in un’area privata e per farlo sarebbero necessarie l’assistenza delle forze dell’ordine e la presenza di testimoni. Capite dunque che non ci troviamo dinanzi a una procedura facile e scontata. Concludo tuttavia con un aspetto positivo: l’area risulta finalmente chiusa per cui non c’è più permeabilità fra la stessa e la viabilità circostante”.

Marco Donati ha chiesto chiarimenti sullo stato delle infrastrutture digitali nel Comune di Arezzo, “specialmente quelle che si basano sulla fibra più veloce. Dalle mappe che abbiamo a disposizione pare che Arezzo sia molto indietro riaspetto ad altri Comuni della regione”.

L’assessore Alessandro Casi ha ricordato che “”il territorio è interessato da due piani ministeriali riguardanti lo sviluppo della fibra in aree poco appetibili e prive di prospettive di profitto per i gestori privati, che proseguono dunque in base ai loro progetti infrastrutturali. Proprio per sopperire a eventuali mancanze di copertura in queste zone cosiddette ‘bianche’, il governo ha deciso d’intervenire con i due piani suddetti”.

Valentina Vaccari ha lamentato lo stato dell’illuminazione pubblica, “in alcuni punti della città piuttosto limitata per non dire inadeguata. Questo favorisce scarsa visibilità in piazze e strade, anche in centro e a ridosso di plessi scolastici, dove poi si consumano inevitabilmente atti di criminalità”.

Alessandro Casi: “presto l’area ex Cadorna si presenterà con un nuovo sistema d’illuminazione. Piazza del Popolo è stata invece ripulita dagli arbusti che la oscuravano. La sensazione di sicurezza nell’attraversarla è aumentata, anche se riconosco che l’illuminazione dovrebbe esservi implementata”.

Ancora Valentina Vaccari ha chiesto un monitoraggio puntuale sullo stato dei giochi per bambini presenti nei parchi pubblici: “non mancano situazioni di pericolo determinate dalla presenza di legno deteriorato o scheggiato e ferri che spuntano fuori dagli attrezzi ludici”.

“Negli ultimi mesi – ha ricordato l’assessore Alessandro Casi – siamo intervenuti su 20 tra aree verdi e parchi del territorio comunale riparando giochi e arredi. In certi casi, tuttavia, non è possibile procedere così, lasciando i giochi, seppur rinnovati, dove si trovano. Occorre toglierli del tutto e poi reinstallarli in un altro punto. Capisco che non ci sia coincidenza di tempi tra una segnalazione sull’esistenza di un gioco pericoloso e il ripristino ex novo dello stesso. A Villa Severi, ad esempio, abbiamo tolto i giochi a primavera e inserito nel piano delle manutenzioni, come per altri parchi, una nuova area ludica in sostituzione”.

Valentina Sileno ha chiesto chiarimenti sull’interruzione della strada senese-aretina fra Molin Nuovo e Pieve a Ranco “che si procrastina oramai da mesi dopo il crollo di un edificio. A seguito della mia interrogazione del mese scorso mi venne risposto che l’amministrazione comunale sarebbe intervenuta rapidamente e invece il tratto è ancora chiuso e i cittadini subiscono un grave danno”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “l’edificio non è stato ancora demolito in maniera definitiva perché non è risultato semplice trovare tutti i proprietari, alcuni residenti addirittura in Europa. Finalmente, dopo averli rintracciati, abbiamo potuto emettere nei loro confronti la relativa ordinanza. Se non verrà ottemperata, l’amministrazione comunale procederà in danno. La strada riaprirà solo dopo la demolizione. Non me la sento di sbilanciarmi sui tempi precisi, di certo per la conclusione di tutte le fasi, compreso il ripristino della circolazione veicolare, parliamo di settimane e non di giorni”.

Andrea Gallorini è tornato sulla passerella di Rigutino “frazione che oramai da un anno è priva di un passaggio privato abbattuto, come noto, per motivi di sicurezza idraulica e che veniva utilizzato come passaggio da tutta la popolazione che evitava così, nei suoi spostamenti, di attraversare ben due volte la strada statale”.

“Spero che a breve – ha sottolineato l’assessore Alessandro Casi – si concretizzi un incontro con il Genio Civile per ottenere le ultime risposte che c’indicheranno come procedere per l’installazione di un ponticello sostitutivo. Non posso sbilanciarmi sui tempi”.

Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti su una strada in località San Marco-Villalba “in parte privata e in parte vicinale: va innanzitutto ripristinata perché da due anni presenta una lastra d’acciaio in mezzo alla carreggiata. Dopo di che l’auspicio è che venga trasformata in strada comunale visto che per le sue caratteristiche e ubicazione è ampiamente utilizzata dai residenti”.

L’assessore Alessandro Casi: “cercheremo di procedere con il rispristino della carreggiata, cercando di capire se la collocazione della lastra dipenda anche dalla fognatura esistente e coinvolgendo se del caso Nuove Acque. L’eventuale demanializzazione, giustificabile per i motivi sottolineati dall’interrogante, dovrà invece seguire l’iter previsto dalle norme”.

Ancora Giovanni Donati ha chiesto chiarimenti sulla ripresa dei lavori in via Fabio Filzi e “se l’amministrazione comunale non abbia preso in considerazione l’eventualità di abbandonare l’idea di collocarvi la nuova caserma della PM”.

L’assessore Marco Sacchetti: “mentre eravamo in fase di convocazione di un sopralluogo propedeutico a effettuare lo stato di consistenza dell’immobile, perché comunque su di esso alcuni lavori sono stati effettuati, abbiamo scoperto che il soggetto mandatario è interessato da una procedura fallimentare. Il sospetto c’era e questo spiega molte cose. Una volta che avremo compiuto il sopralluogo e chiarito lo stato di consistenza capiremo anche quali modifiche dovranno essere apportate al contratto. Non è semplice valutare se tra le pieghe di un appalto ci sia la possibilità di cambiare le scelte o la destinazione di un immobile. In più, quest’ultimo è di proprietà privata e non del Comune per cui dubito che ci siano i presupposti giuridici per pensare di percorrere la strada della risoluzione”.

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