Un nuovo studio è stato pubblicato il 19 ottobre 2023 su The Open Science Framework (OSF), una piattaforma di condivisione per medici e scienziati per aumentare l’efficacia e la diffusione dei loro lavori di ricerca.
E’ redatto dal team del dr. David J. Speicher, virologo molecolare ed epidemiologo clinico canadese, con il titolo “Frammenti di DNA rilevati nei vaccini monovalenti e bivalenti Pfizer/BioNTech e Moderna modRNA COVID-19“.
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I ricercatori scrivono che “in un’analisi esplorativa, abbiamo trovato prove preliminari di una relazione dose-risposta tra la quantità di DNA per dose e la frequenza di eventi avversi gravi (SAE). Questo rapporto era diverso per i prodotti Pfizer e Moderna. L’analisi della distribuzione dimensionale ha rilevato lunghezze medie e massime dei frammenti di DNA rispettivamente di 214 paia di basi (bp) e 3,5 kb. Il DNA plasmidico è probabilmente all’interno delle LNP ed è protetto dalle nucleasi“.
Al seguente link puoi scaricare lo studio integrale in formato pdf:
Evaluation of the DNA content in mRNA vaccine vials with quantitative PCR_FINAL_20231019
Nelle conclusione affermano invece che “questi dati dimostrano la presenza di miliardi o centinaia di miliardi di molecole di DNA per dose in questi vaccini. Utilizzando la fluorometria, tutti i vaccini superano di 188-509 volte le linee guida per il DNA residuo stabilite dalla FDA e dall’OMS di 10 ng/dose. Tuttavia, il contenuto di DNA residuo della qPCR in tutti i vaccini era al di sotto di queste linee guida, sottolineando l’importanza della chiarezza metodologica e della coerenza nell’interpretazione degli orientamenti quantitativi. L’evidenza preliminare di un effetto dose-risposta del DNA residuo misurato con qPCR e SAE giustifica la conferma e ulteriori indagini“.
In altre parole lo studio evidenzia la contaminazione DNA nei vaccini mRNA Covid-19.
509 volte superiore alle linee guida FDA per il DNA residuo.
Analisi eseguite su 27 fiale di mRNA ottenute in Canada e prelevate da 12 lotti unici.
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