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Covid-19, quali sono i sintomi per i vaccinati?

di Stefano Pezzola

Per riconoscere i sintomi della variante Omicron, un gruppo di ricercatori norvegesi ha condotto uno studio intervistando 111 persone su 117 che avevano partecipato a una festa in cui si è verificato un focolaio il 26 novembre 2021.
L’89% aveva ricevuto due dosi di un vaccino mRNA.

Secondo i risultati pubblicati sulla rivista di malattie infettive ed epidemiologia, Eurosurveillance, ci sono stati otto segnali chiave dei loro corpi.
I sintomi di Omicron per i vaccinati sono tosse, naso che cola, affaticamento, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari, febbre e starnuti.
Lo studio ha quindi rilevato che tosse, naso che cola e affaticamento sono tra i sintomi più comuni negli individui vaccinati, mentre starnuti e febbre sono meno comuni.
Gli studiosi norvegesi – tenendo conto altresì del campione ridotto analizzato – hanno suggerito che ci sono due sintomi distinti che potrebbero essere un segno che un test positivo è dietro l’angolo: stanchezza e vertigini/svenimento.
Più che semplicemente sentirsi stanchi, l’affaticamento può tradursi in dolore fisico causando muscoli doloranti o deboli, mal di testa e persino visione offuscata e perdita di appetito.

Nel nostro Paese dal 24 agosto 2021 al 20 aprile 2022 sono stati segnalati 357.379 casi di reinfezione da Covid, pari a 3,2% del totale dei casi notificati.
Lo segnala il report esteso dall’Istituto Superiore della Sanità, che riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 segnalati sul territorio nazionale all’Istituto superiore di sanità.
Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni è il 4,5% sul totale del casi, in aumento rispetto alla settimana precedente quando era 4,4%.

Intanto il dr. Matteo Bassetti afferma “stanchezza vaccinale? Basta obblighi, dobbiamo ritrovare la fiducia della gente“.
Aggiungendo che “oggi gli italiani non hanno più bisogno che venga imposto loro il vaccino, perché la credibilità non si acquisisce a furia di decreti-legge, ma con il dialogo“.
La comunicazione basata sulla paura e il terrore ha fatto perdere credibilità all’istituzione centrale e a noi medici che oggi la gente vede come un tutt’uno. Credo invece sia arrivato il momento che medici e società scientifiche si riapproprino del loro diritto di dire alla gente se devono usare un farmaco o se fare un vaccino, cosa che oggi non viene più fatta perché le decisioni vengono prese tutte in maniera centrale e questo secondo me è anacronistico rispetto alla nuova campagna vaccinale che dovrebbe essere invece più individuale” conclude.

FONTE:
https://www.money.it/omicron-pericolo-svenimento-per-i-vaccinati-che-si-contagiano-cosa-sappiamo

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