di Stefano Pezzola
Il National Board of Health è l’autorità sanitaria danese la cui mission è “Salute per tutti“.
Al seguente link puoi ottenere tutte le informazioni necessarie per un eventuale approfondimento:
https://www.sst.dk/da/Om-os
All’interno del sito Vi è una pagina dedicata alla vaccinazione contro COVID-19 dove si ricorda che il 15 maggio 2022, l’Autorità danese per la salute e i medicinali ha completato il programma di vaccinazione per la stagione in corso.
L’Autorità danese per la salute e i medicinali prevede di riprendere il programma di vaccinazione contro la COVID-19 per alcuni gruppi target nella stagione autunnale e invernale 2022/23.
In Danimarca molti danesi sono stati vaccinati contro il COVID-19 e molti sono stati infettati da COVID-19.
Pertanto, l’immunità nella popolazione è molto alta, si legge ancora alla pagine di cui al seguente link:
https://www.sst.dk/da/corona/vaccination
“Allo stesso tempo, sappiamo per esperienza precedente che il virus ha più difficoltà a diffondersi in estate“.
Poco piu’ in basso possiamo leggere che “i bambini e gli adolescenti solo molto raramente si ammalano gravemente di COVID-19 con la variante Omicron. Pertanto, dal 1 ° luglio 2022, non sarà più possibile per i bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 18 anni ottenere la prima dose e dal 1 ° settembre 2022 non sarà più possibile ottenere la seconda dose del vaccino Covid-19. I bambini con un rischio particolarmente elevato di un decorso grave della malattia continueranno ad avere l’opportunità di vaccinazione, soltanto dopo una valutazione individuale da parte di un medico“.
Quindi cosa sanno in Danimarca che le autorità sanitarie del nostro Paese – che va ancora avanti a tutto gas con il vaccino Covid-19 agli over 6 – fanno finta di non sapere?
Magari – ma è soltanto una supposizione – hanno letto con molta attenzione lo studio di cui al seguente link:
https://www.bmj.com/content/377/bmj-2021-068898
dal titolo “Rischio di eventi avversi dopo covid-19 nei bambini e negli adolescenti danesi ed efficacia di BNT162b2 negli adolescenti: studio di coorte“.
Dei 991.682 bambini e adolescenti testati per SARS-CoV-2 utilizzando RT-PCR in Danimarca, 74.611 (7,5%) sono risultati positivi.
Il rischio di ricovero ospedaliero con qualsiasi variante per ≥12 ore era dello 0,49% (intervallo di confidenza al 95% da 0,44% a 0,54%; 361/74 350) e dello 0,01% (da 0,01% a 0,03%; 10/73.187) dei partecipanti sono stati ricoverati in terapia intensiva entro 30 giorni dal test positivo.
Il rischio di MIS-C entro due mesi dall’infezione da SARS-CoV-2 era dello 0,05% (da 0,03% a 0,06%; 32/70.666), mentre nessun partecipante aveva miocardite al di fuori di MIS-C o encefalite e meno di cinque avevano la sindrome di Guillain-Barré.
Conclusioni?
I rischi assoluti di ricovero ospedaliero, ricovero in terapia intensiva e gravi complicanze post-acute da infezione da SARS-CoV-2 nei bambini e negli adolescenti sono generalmente bassi in un paese ad alto reddito come la Danimarca con libero accesso all’assistenza sanitaria.