“La scelta di demolire l’edificio esistente, procedendo alla realizzazione di uno nuovo si dimostra adeguata. Partiamo dal presupposto che i lavori sono innanzitutto finalizzati a dotare Arezzo di un servizio importante come il Centro per l’impiego in una sede facilmente raggiungibile e in locali moderni. Questo è il primo punto da rimarcare e non c’è opera che non comporti alcuni disagi temporanei, oltre che polemiche, specialmente nella fase d’avvio.
Ma entriamo più nello specifico delle argomentazioni che ci competono: preme sottolineare come ci abbiano guidato, nel valutare le opzioni in campo, considerazioni di natura tecnica, legate alle caratteristiche strutturali dell’edificio precedente e che, con soddisfazione, vediamo corroborate da quanto rileva la ditta esecutrice. Abbiamo infatti avuto conferma, durante la demolizione, come fosse più opportuno procedere con l’attuale sostituzione edilizia che con il recupero.
Quanto al murales, ribadiamo che nostra intenzione è salvarne comunque una parte, quella in basso, che può essere più agevolmente recuperata, ricollocandola in un punto della nuova palazzina per valorizzarne la visione e il ricordo”.