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Distretto Valdichiana Aretina, un percorso contro il disagio psicosociale

La prima parte del progetto, finalizzata ad aiutare i giovani nella gestione delle proprie emozioni, si è svolta fra febbraio e maggio. Il secondo step è partito da pochi giorni.

Riconoscere le emozioni con cui si viene a contatto, e che possono creare difficoltà, imparando a gestirle. È questo l’obiettivo del progetto “Mind in the Gap – Adolescenza e resilienza” promosso dal Servizio della Salute Mentale Adulti della Valdichiana Aretina in collaborazione con Valdichiana Società Cooperativa Sociale di tipo A & B.

Un progetto che, in termini di efficacia clinica, ha avuto un riscontro positivo riscuotendo l’apprezzamento di ragazzi e genitori, e che adesso sta proseguendo con un secondo modulo allo scopo di ottimizzare i primi risultati e incentivarli.

Un progetto grazie al quale i giovani possono trovare una dimensione diversa di espressione attraverso attività pratiche e ludiche condividendo, con i coetanei, punti di vista, esperienze, modalità per gestire le emozioni e offrendo anche un momento di confronto tra i genitori.

Il primo step del percorso, iniziato lo scorso febbraio, si è concluso alla fine di maggio. Obiettivo del progetto quello di potenziare le attività volte al benessere bio-psico-sociale dei giovani adulti e delle famiglie, afferenti al servizio della Salute Mentale Adulti della Valdichiana Aretina:

attività che prevedevano teatro, danza, passeggiate nella natura, gruppi con i genitori e supporto psicoeducativo, in alcuni casi al domicilio.

Il secondo step è iniziato il 6 novembre e si concluderà alla fine di questo anno: vi parteciperanno nove ragazzi e 4 genitori (di nuclei familiari diversi).

I ragazzi sono stati individuati tra coloro che necessitavano di un intervento di consolidamento degli interventi di cura prestati dal Servizio di Salute Mentale Adulti Valdichiana Aretina diretto dalla dr.ssa Marina Biagi.

«In questo progetto – spiega la dr.ssa Marina Biagi – le emozioni ed il rafforzamento delle proprie potenzialità rappresentano una fase di crescita e maturazione del giovane. In questo secondo step del progetto abbiamo deciso di privilegiare gli incontri di gruppo dei genitori con lo psicoterapeuta e l’attività di teatro con il team del Teatro Nunc.

È un progetto nel quale crediamo fermamente per aiutare i nostri ragazzi che, mai come adesso, appaiono in difficoltà nell’accogliere la sfida di affrontare il mondo attuale con le sue difficoltà: guerre, pandemie, aspettativa incerta per il futuro.

Timori che spesso esitano in disturbi psicologici che, se non trattati, possono determinare problematiche più serie nel lungo termine».

Ufficio Stampa Azienda Usl Toscana Sud Est

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