di Stefano Pezzola
Il giorno 8 agosto 2022 alle ore 16.04 il dr. Pietro Gasparoni scrive sulla sua pagina Facebook:
“Don Abbondio: Il coraggio se uno non ce l’ha mica se lo può dare. Ho iniziato a marzo 2020 una narrazione che fosse quanto più veritiera, scientifica, umana, con presunzione, professionalmente ineccepibile, sulla situazione assurda che subiamo. 3 giorni fa in ambulatorio, una ragazza, che si laurea in Etica Pratica a Riga e ha fatto gli studi fra Polonia e Lituania, mi ha detto: non capisco, in questi anni in Polonia, non ho visto una mascherina. Non tornerò più in Italia. Nel mestiere, oltre ad una relazione, rilascio spesso indicazioni, diete, preparazione a terapie particolari, quasi sempre su carta intestata del centro dove lavoro. Se mi viene chiesto qualche indicazione o il mio pensiero su come comportarsi rispetto alla malattia virale o alla 4^ dose esprimo il mio parere, come per una dieta. Talora è per iscritto. Alla fine vi è il mio nome e cognome e comunque è un allegato ad una relazione medica firmata. Mi viene segnalato questo. Che dire? Come don Abbondio. I soldi fanno soldi. E il V . . .us ha arricchito i centri privati“.
Il dr. Gasparoni (73 anni) è un medico endocrinologo di fama internazionale, con oltre 200 pubblicazioni alle spalle e qualche giorno fa ha deciso di lanciare un appello alla cautela in riferimento alla quarta dose del vaccino Covid-19, utilizzando la carta intestata del Centro di Medicina – che in serata ha poi preso la decisione di licenziarlo – e per il quale lavorava da libero professionista, essendo già in pensione.
“Non vaccinatevi (riferendosi alla quarta dose) o pensateci dopo aver letto le mie considerazioni, condivise da molti medici e sanitari, non solo no vax. Al nostro sistema di difesa viene chiesto di produrre un solo anticorpo. Le altre filiere, quelle della difesa naturale, riducono la produzione, e il soggetto con più vaccinazioni diventa immunodeficiente, con facilità prende il Covid-19. Viene ridotta la possibilità della cosiddetta vaccinazione di gregge, gli capita il fuoco di Sant’Antonio, la tiroidite virale, senza pensare a patologie più gravi, come malattie autoimmuni o le miocardiopatie. Ma queste informazioni non verranno mai dette. Ho testimonianze reali che la classe medica ha un’immorale omertà a segnalare, anche solo nel dubbio, queste situazioni“.
Il 10 agosto 2022 alle ore 7.24 il dr. Gasparoni decide di rendere pubblico un nuovo post su Facebook:
“A proposito, per informazione. La scelta di rendere mediatica la rottura del rapporto di lavoro fra sottoscritto e CdM è una scelta della proprietà, senza alcuna possibilità di replica. Ieri sera i pazienti sono stati avvisati e invitati a cercarmi altrove, con correttezza da parte di Montebelluna che ha fornito un numero di cellulare di servizio. Mandati allo sbando da quello di Villorba Treviso. La signora Laura Giannone, responsabile del CdM di Villorba Treviso, informandomi della deliberazione mi ha contestato con la parola vilipendio (!?). Conoscendo il vocabolario ogni parola ha un significato e va usata con appropriatezza. Il Centro di Medicina non può recedere unilateralmente dal rapporto di lavoro. La figura medico/professionale rientra nella disciplina del rapporto tra proprietà e dirigenza (tale impostazione giuridica del rapporto di lavoro resta tale anche nel privato). Per norma giurisprudenziale consolidata un dirigente ha il diritto di utilizzare, anche per motivi personali, tutto il materiale che è a disposizione nel luogo di lavoro (compresa la carta intestata dell’Ente). È certo che la posizione assunta dal CdM, le modalità di comunicazione, l’impossibilità di un incontro, la lontananza dei linguaggi stanno complicando molto la mia attività lavorativa creando danni non solo d’immagine. E mi dispiace soprattutto per le Persone che credono di aver bisogno di me come Medico. Sono rintracciabile peraltro presso lo studio del mio Paese Zero Branco, ambulatorio che ho creato da poco, con ecografo nuovo di elevata qualità. Cell 3887730549. Sto anche pensando che non sia tutto così negativo. Voglio bene al paese dove sono nato. Che qualcuno arrivi a conoscerlo mi farà solo che piacere. Vi sono anche cose belle da vedere e storie interessanti da scoprire e in stagione asparagi e radicchio“.
Un utente che segnala di aver studiato cardiologia presso Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Padova poche ore fa decide di pubblicare il seguente post sempre su Facebook:
““Stimo profondamente Pietro Gasparoni, come persona e come medico, pur avendo avuto opinioni differenti nel corso di questi anni di vicende sanitarie e sociali complesse. Ci accomuna un passato ed un presente di professione appassionata e amore per la gente, oltre che un carattere aperto, per nulla opportunista che non si esime dall’imprudenza, dettata dall’incapacità di calcolare. Invece c’è un mondo che è fatto di altra pasta con cui bisogna confrontarsi. Leggo i giornali rattristata. Sicuramente le sue opinioni possono essere discutibili ma va ricordato che il dottore non è un no-Vax come ora si vuole far credere nei titoloni dei giornali, pronti a manipolare le notizie. Il collega è uno stop-Vax che è tutta un’altra cosa. Che sia scomodo per una struttura sicuramente può essere vero ma comunicare la rottura di una collaborazione lavorativa sui social è di pessimo gusto, non evidenzia professionalità da parte di chi dovrebbe manifestare equilibrio e prudenza , quello che in un certo senso va rivendicando. Una questione di rilevante peso quale è una interruzione di rapporto dovrebbe essere discussa a porte chiuse tra gli interessati e magari un comunicato da parte della stimata clinica che si dissocia totalmente da queste posizioni mi sembrerebbe sufficiente. Perdiamo tutti la bussola, nella trappola di questi social … che non ci danno il tempo di pensare a tutte le conseguenze. Nel bene e nel male“.
Ciò che dovrebbe risvegliare le coscienze di ognuno di noi è leggere oggi nei maggiori quotidiani nazionali la notizia riportata semplicemente con “Appello No Vax: Centro licenzia medico“.
Come scrive invece l’utente facebook in modo pacato e circostanziato “il dottore non è un no-Vax come ora si vuole far credere nei titoloni dei giornali, pronti a manipolare le notizie. Il collega è uno stop-Vax che è tutta un’altra cosa”.
“Il dialogo nasce da un atteggiamento di rispetto verso un’altra persona, dalla convinzione che l’altro abbia qualcosa di buono da dire; presuppone fare spazio, nel nostro cuore, al suo punto di vista, alla sua opinione e alle sue proposte. Dialogare significa un’accoglienza cordiale e non una condanna preventiva. Per dialogare bisogna sapere abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano” ci ricorda Papa Francesco.
Del resto vale la pena ricordare che l’intelligenza non teme il confronto, lo auspica.