E’ già più di un anno che il parco dell’Anfiteatro Romano di Arezzo è chiuso

E’ già passato più di un anno da quando il Parco dell’Anfiteatro Romano di Arezzo è stato chiuso a cittadini e turisti. Proprio così. E fa impressione, fa male constatarlo.

Ci siamo abituati così tanto a non avere risposte certe sulla sua riapertura, a vedere quel cancello tristemente serrato, e a leggere quel cartello, ormai vecchio, con la scritta in rosso “stiamo lavorando per la vostra sicurezza“, che quasi, inconsciamente, non ci facciamo nemmeno più caso. Non pensiamo quasi più a quanto tempo è passato da quel 20 luglio 2023, quando uno degli alberi stramazzò sull’erba per via del maltempo, facendo sorgere improvvisamente tutta una serie di questioni riguardo la sicurezza del parco.

E magari non ci chiediamo nemmeno più quanto tempo ancora dovrà passare prima di veder restituito quello spazio verde così storico e fondamentale alla città, in piena fruibilità da parte di tutti e sicurezza. Ma invece è necessario chiederselo e riflettere obiettivamente su quanto ad oggi, entrati in agosto 2024, è stato e non è stato fatto.

E chiariamolo, qualcosa è stato fatto. A giugno scorso trapelava la notizia di una “imminente” riapertura, almeno per quanto riguardava il lato da Via Margaritone. Ma allo stesso tempo si precisava che per quello da Via Crispi i tempi si allungavano ulteriormente. Che erano necessari qualcosa come altri 40.000 euro per poter completare i lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle piante, un centinaio, che verdeggiano sul parco.

Ad oggi l’unica certezza che si ha è il senso di disgusto, disagio, semplicemente di degrado che ci assale ogni volta che passiamo da via Crispi e posiamo lo sguardo su quell’angolo abbandonato di città. Fra cartacce e rifiuti lì da chissà quanto tempo a “marcire” sotto il sole, mattoni, ferri, calcinacci, e naturalmente erba, alta, incolta, invadente, il Parco dell’Anfiteatro Romano lo si riconosce neanche più.

  

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1 COMMENTO

  1. un gran dispiacere vedere questo gioiello della nostra città in totale stato di abbandono. La cosa piú preoccupante è che non ci sono comunicazioni di riapertura.

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