Nel settembre 2014 l’avv. Giuseppe Fanfani stringeva la mano del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in uno scatto che ben presto diventava virale tra i suoi concittadini.
Giacca blu scuro e outfit da consiglio superiore della magistratura, iniziava così l’avventura del già sindaco della nostra città al CSM.
Pochi minuti fa è morto il Presidente Giorgio Napolitano.
E quella foto ritorna improvvisa alla mente.
L’ex Presidente e senatore a vita è deceduto nella Clinica Salvator Mundi di Roma dove era ricoverato da alcuni mesi a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
“Vi esorto a un pensiero per il presidente Napolitano, che è in gravi condizioni di salute. Che lui abbia conforto, questo servitore della patria”. Così il Papa al termine dell’udienza generale” aveva ricordato ieri il Santo Padre.
Accanto al Presidente c’era la sua famiglia, in particolare il figlio Giulio, tornato al capezzale del padre e la moglie Clio.
Sempre vicino al presidente emerito anche il suo consigliere per la comunicazione, Gianni Matteoli.
Nato a Napoli il 29 giugno 1925, sposato con Clio Bittoni e padre di Giovanni e Giulio, il senatore Napolitano si era laureato in giurisprudenza nel dicembre 1947 presso l’Università di Napoli con una tesi in economia politica.
Nel 1945-46 era stato attivo nel movimento per i Consigli studenteschi di Facoltà e delegato al 1° Congresso nazionale universitario.
Fin dal 1942, a Napoli, iscrittosi all’Università, aveva fatto parte di un gruppo di giovani antifascisti e aderito, nel 1945, al Partito Comunista Italiano, di cui è stato militante e poi dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra.
Dall’autunno del 1946 alla primavera del 1948 aveva fatto parte della segreteria del Centro Economico Italiano per il Mezzogiorno presieduto dal sen. Paratore.
Aveva inoltre partecipato attivamente al Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua nascita (dicembre 1947) e per oltre 10 anni.
Venne eletto alla Camera dei Deputati per la prima volta nel 1953 e ne ha fatto parte – tranne che nella IV legislatura – fino al 1996, riconfermato sempre nella circoscrizione di Napoli.
Morto Giorgio Napolitano.
Si chiude il ciclo del 2011 che portò ad una interminabile serie di presidenti del Consiglio direttamente scelti da Londra, Bruxelles e dai club segreti transnazionali.
Si chiude il ciclo di uno degli uomini che guidò la transizione dalla Prima Repubblica alla Seconda Repubblica voluta dallo stato profondo di Washington.
Si sta chiudendo un’epoca.
L’epoca dei tradimenti contro l’Italia.
Napolitano fece secretare i verbali sulla terra dei fuochi e quelli della trattativa con la MAFIA.
Il suo nome resterà per sempre legato al golpe del novembre 2011.
Democrazia e Costituente violentati.
Il Presidente della Repubblica, Mattarella, esprime il cordoglio proprio e dell’INTERA Nazione per la scomparsa del Presidente emerito Giorgio Napolitano che “ha interpretato CON FEDELTÀ alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità”.
Non in mio nome Presidente Mattarella, non in mio nome.