Emissioni elettromagnetiche e salute, Menchetti: “Depositata una mozione”

La nota del consigliere comunale Michele Menchetti:

Il Consiglio comunale di Arezzo si troverà a discutere e votare una mozione sul tema dell’innalzamento dei limiti elettromagnetici: la nostra città accetterà supinamente quanto previsto dalla recente legge 214 voluta da questo governo, oppure si allineerà alla già folta schiera dei comuni che ostacolano l’installazione della antenne 5G a colpi di ordinanze sindacali e votazioni consiliari?

L’argomento ad Arezzo è più che mai sentito, basti ricordare la recente vicenda dell’antenna posizionata in via Sicilia a pochi passi dalle abitazioni dei residenti.

Ritengo sia lecito adottare il principio di precauzione quando si tratta della salute pubblica dei cittadini. Gli strumenti per arginare il problema ci sono, basta volerli utilizzare: per esempio il Sindaco potrebbe emettere un’ordinanza per vietare l’aumento delle emissioni elettromagnetiche sul territorio comunale facendo leva sul fatto che sono necessarie approfondite valutazioni medico-scientifiche per fare chiarezza sulle eventuali conseguenze dell’innalzamento dei limiti delle emissioni elettromagnetiche, e che è il Sindaco stesso il primo responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini.

Sebbene in Europa i limiti siano più alti, perché l’Italia con i suoi limiti più bassi non può restare per una volta un esempio virtuoso agli occhi delle altre nazioni?

Peraltro la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 12 luglio 1999 afferma chiaramente che “[…] gli Stati membri hanno facoltà, ai sensi del Trattato, di fornire un livello di protezione più elevato di quello cui alla presente raccomandazione” pertanto il Consiglio dell’UE prevede che la normativa nazionale possa essere più cautelativa e restrittiva in riferimento ai limiti di esposizione.

A perorare la causa ci sono anche molti scienziati tra cui: Fiorenzo Marinelli, biologo, che ha lavorato fino ad aprile 2017 come ricercatore presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna ed è tra i fondatori della Commissione Internazionale per la Sicurezza dei Campi Elettromagnetici il quale ha chiesto che le radiofrequenze vengano classificate come probabili cancerogene gruppo 2A (attualmente sono classificate come possibili cancerogene gruppo 2B); la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna, afferma invece che c’è il buio completo per ciò che riguarda le onde che verranno utilizzate per il 5G e che l’industria non ha investito per la sicurezza dei suoi prodotti.

Infine, il team di ricerca dell’Istituto Ramazzini ha effettuato la più grande ricerca mai realizzata su radiazioni a radiofrequenza e i risultati dicono sostanzialmente che pare esserci una corrispondenza tra tumori rarissimi e le radiofrequenze. 

In virtù di tutto ciò, credo sia fondamentale che anche il Comune di Arezzo limiti l’applicazione locale della legge sopracitata in ambito di emissioni elettromagnetiche.

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